Salvaguardia, protezione e valorizzazione di frutti tipici dell'area Mediterranea.
- Responsabili di progetto
- Raffaellaantonietta Petruccelli, Tatjana Perovic
- Accordo
- MONTENEGRO - MoS-not in force - Ministero della Scienza del Montenegro
- Bando
- CNR/MoS 2015-2016
- Dipartimento
- Scienze bio-agroalimentari
- Area tematica
- Scienze bio-agroalimentari
- Stato del progetto
- Nuovo
Proposta di ricerca
Le varietà e gli ecotipi locali di specie arboree da frutto tipiche dell'area Mediterranea (Punica granatum, Ficus carica), a cui sono connessi sistemi di coltivazione 'tradizionali', costituiscono di fatto una risorsa produttiva per la valorizzazione e lo sviluppo di una economia locale in grado di variare le produzioni, finalizzare l'espansione dei prodotti tipici di qualità e di nicchia e innalzare e diversificare i redditi. Il germoplasma delle cultivar locali può, non solo costituire una fonte naturale di alimenti dotati di proprietà 'salutistiche ' in grado di soddisfare le richieste del consumatore, ma può potenzialmente essere utilizzato in numerosi altri settori (cosmetico, tessile, fitoterapico, ecc.). La loro adattabilità alle specificità climatiche e pedologiche degli areali di diffusione, inoltre, risponde ad una equilibrata gestione del territorio e dell'agro-ecosistema e può offrire nuove alternative alle richieste di attività collegate allo sviluppo rurale sostenibile. Perdere biodiversità significa non solo la perdita delle fonti potenzialmente utili per l'adattamento ambientale, ma perdere le potenzialità fitochimiche intrinseche ad una varietà ed utili per la nutrizione e la salute. Una rete per "le biodiversità transfrontaliere"che miri al recupero e la valorizzazione delle risorse genetiche di "frutti minori" (melograno e fico) e olivo può creare le premesse per specifiche produzioni di qualità e rendere possibile il futuro sviluppo di una filiera produttiva integrata.
Melograno (Punica granatum)
Il genere Punica a cui appartiene il melograno comprende solo due specie: P. granatum L., specie maggiormente diffusa per il suo interesse agronomico, e P. protopunica Balf. All'interno della specie P. granatum L. sono state individuate due sottospecie che differiscono per il colore dell'ovario (bianco o rosso): la chlorocarpa, reperibile principalmente nelle aree transcaucasiche e la porphirocarpa, reperibile nell'Asia centrale. Punica granatum L. e le sue sottospecie presentano un numero cromosomico di 2n=16 o 2n=18. La produzione mondiale annua di melograna è di circa 1,5 milioni di tonnellate delle quali oltre il 90% fornite dai tre principali paesi produttori: Iran, India e Cina. In Italia, nell'ultimo quinquennio, a fronte dell'aumentata richiesta dei consumatori, si è registrato un crescente interesse degli agricoltori verso la coltivazione di questa specie; la superficie coltivata in Italia a melograno è passata da 7 ettari nel 2008 a 51 ettari nel 2012, per una produzione annua di poco più di 4000 quintali di frutti. Il frutto del melograno è utilizzato sia a livello alimentare (usato in salse, sughi, marmellate e nella preparazione di sorbetti, gelatine, dolci, gelati, prodotti di pasticceria sciroppi, succhi, bibite) sia a livello farmaceutico. La medicina moderna ha riconosciuto le proprietà salutari del melograno attribuitegli nel passato, ma sono state individuate ulteriori potenzialità terapeutiche, come l'attività antibatterica, l'azione anticancerogena, l' azione antimicrobica, l'attività contrastante l'insorgenza dell'arteriosclerosi e del diabete e l'attività antiossidante. Il pericarpo del frutto e il legno possono essere utilizzati per l'estrazione di composti utilizzabili come oloranti naturali.
Fico (Ficus carica)
Il genere Ficus a cui appartiene il fico comune comprende un elevato numero di specie legnose, native di zone tropicali e temperato-calde, di queste solo la specie Ficus carica L. è coltivata per i suoi frutti.
La produzione mondiale annua di fichi è di circa 1.1 milione di tonnellate concentrata in Turchia, Egitto, Algeria e Marocco. In Italia la produzione annua è di 116.000 quintali di frutti distribuita su una superficie di circa 2.500 ettari, concentrati prevalentemente nelle regioni meridionali (Campania, Puglia e Calabria). In quest'ultimi anni si è registrato un crescente interesse degli agricoltori verso la coltivazione di questa specie anche in regioni dove la coltura era alquanto marginale. Il frutto fresco, essendo suscettibile di deperibilità, risulta idoneo ad una filiera di commercializzazione corta, prevalentemente in mercati locali o in azienda come prodotto tal quale o trasformato (marmellate, succhi). Oltre l'80% dell'intera produzione è, invece, consumato come prodotto essiccato. l'Italia può vantare delle eccellenze, tra cui due DOP, in quanto prodotti di qualità tipica dipendente dalla particolare materia prima e/o dalle particolari modalità produttive tradizionali per un determinato territorio. Il fico è caratterizzato dalla presenza di numerosi composti bioattivi (vitamine, acidi organici, composti antiossidanti, ecc), presenti nei frutti, radici e foglie, a cui sono riconoscioute attività farmacologiche.
La proposta si può considerare di forte impatto alla cooperazione bilaterale poiché integra l'impegno di istituzioni italiane e Montenegrine a sviluppare attività per lo sviluppo e la promozione di prodotti tipici locali. Per il team italiano il progetto apre le porte ad una fattiva collaborazione con il Montenegro e incrementare le conoscenze genetiche e fitochimiche delle specie oggetto di studio. Le esperienze acquisite potranno essere di supporto alla valorizzazione dei prodotti italiani.
Obiettivi della ricerca
Il presente progetto si propone di caratterizzare, valutare e valorizzare la biodiversità di varietà autoctone di fico, melograno e olivo; tali obiettivi verranno perseguiti attraverso la collaborazione tra le due Istituzioni proponenti del presente progetto. Gli obiettivi specifici del progetto sono: 1) reperimento e caratterizzazione genetica del germoplasma autoctono di fico e melograno presenti come piante sparse o in impianti colturali; 2) valutazione delle caratteristiche qualitative dei frutti con particolare attenzione alla componente nutraceutica; 3) promozione e supporto alla realizzazione di marchi di prodotti tipici; 4) creazione di una database conoscitivo genetico e fitochimico delle accessioni.
Ultimo aggiornamento: 08/12/2024