Progetto comune di ricerca

Tecnologie di osservazione della terra per il rilievo, lo  studio e la valorizzazione di antichi sistemi idraulici

Responsabili di progetto
Rosa Lasaponara, Susana Margarita Petrick Casagrande
Accordo
PERÙ - CONCYTEC-expired - Consejo Nacional de Ciencia, Tecnología e Innovación Tecnológica
Bando
CNR/CONCYTEC 2012-2014
Dipartimento
Terra e Ambiente
Area tematica
Scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente
Stato del progetto
Nuovo

Proposta di ricerca

L'evoluzione culturale delle antiche civiltà è andata di pari passo con la capacità dell'uomo di conoscere il proprio ecosistema e di sviluppare adeguate strategie di adattamento all'ambiente sia per mitigare i rischi sia per massimizzare le risorse per il suo sostentamento.
In particolare, la gestione delle risorse idriche e delle connesse problematiche di carattere idrogeologico ha rappresentato l'attività fondamentale per garantire ottimali condizioni di vita e di sviluppo.
Il successo e la durata di talune civiltà dai Babilonesi ai Romani si deve in buona parte alla loro capacità di sviluppare innovative ed efficienti tecnologie di ingegneria idraulica (dai qanat del Medioriente agli acquedotti romani) per la captazione, la raccolta e il convogliamento delle acque.
A tal riguardo lo studio delle civiltà preispaniche in Peru costituisce un osservatorio privilegiato di come l'uomo sia riuscito a trovare le risposte più adeguate alle problematiche di sopravvivenza in diversi e difficili ecosistemi e climi, dal deserto della costa alla sierra, dall'altopiano del Lago Titicaca alla Selva.
Le civiltà preincas della costa, attraverso la scelta del sistema più efficace di captazione e drenaggio sono riuscite a creare e mantenere oasi fluviali. Un esempio emblematico è quello dei puquios di Nazca (II - XI sec. d.C.) che erano delle gallerie drenanti che intercettavano le falde acquifere provenienti dalle Ande consentendo di integrare le risorse idriche nei mesi dell'anno durante i quali non scorreva acqua sul letto dei fiumi. Nella zona del Titicaca il drenaggio delle acque si integrava con una particolare tecnica di coltivazione nota come waru-waru (documentati a partire dal III sec. a.C), che, tra l'altro, consentiva di mantenere un microclima tale da ridurre il rischio delle gelate invernali. A Chavin de Huantar (900-200 a.C.) le canalizzazioni servivano sia per irrigare i terrazzamenti agricoli che per portare acqua potabile. Inoltre, fungeva da drenaggio delle falde acquifere superficiali apportando un effetto stabilizzante dal punto di vista idrogeologico.
L'interesse a trovare le soluzioni idrauliche più efficaci era anche motivato dalla necessità di disporre acqua in abbondanza per le attività di carattere rituale molto diffuse presso le civiltà precolombiane del sud America.
Attualmente in molte di quelle aree un tempo sedi di civiltà straordinarie è andata perduta la capacità tecnica di sfruttare al meglio le risorse idriche così come la conoscenza dei luoghi dove un tempo oasi fluviali e declivi terrazzati erano irrigati da acquedotti e gallerie drenanti.
Un aiuto alla conoscenza e al rilievo di antiche infrastrutture idrauliche che costituiscono un patrimonio di storia e civiltà può essere fornito dalle tecnologie di osservazione della terra, dal telerilevamento satellitare alla geofisica.
A tal fine, si propone un progetto bilaterale CNR-Concytec che consiste nello scambio di esperienze e metodologie nel campo delle tecnologie di osservazione della terra, nello studio dei sistemi idraulici del passato e delle problematiche di carattere ambientale con particolare riferimento all'idrografia, all'idrogeologia e al paleoambiente.
Tali attività sono complementari a delle ricerche che l'IMAA-CNR conduce in Peru dal 2007 nell'ambito di una missione scientifica dell'IBAM-CNR finanziata dal Ministero Affari Esteri.
L'applicazione delle metodologie e tecnologie di telerilevamento e di geofisica sarà effettuata in due siti di straordinario interesse archeologico, paleo ambientale e naturalistico : Nasca, situata nella regione di Ica, sud del Peru, e Chavin de Huantar, nella regione di Ancash, entrambi inclusi dall'UNESCO nel patrimonio mondiale dell'umanità.
In Nasca gli studi saranno finalizzati a studiare il bacino imbrifero, rilevare il livello di falda freatica e individuare la presenza di gallerie drenanti (puquios) con relativi pozzi e reservori, situate al di sotto della superficie desertica. L'area di indagine è ubicata tra due affluenti del fiume Nasca, el Taruga e el Rio Tranca, a circa 3 km a sud del Centro Cerimoniale di Cahuachi (IV sec. a.C-IV sec. d.C.), a 7 km a sud dei famosi geoglifi di Nasca e a 4 km a sudovest della duna più alta del mondo posta sulla montagna sacra del Cerro Blanco.
Nel centro cerimoniale di Chavin de Huantar le ricerche saranno finalizzate a ricostruire la rete degli acquedotti e delle canalizzazioni che servivano sia ad uso irrigativi e come acqua potabile per la comunità che vi abitava, sia per le attività cerimoniali e rituali.
 
Metodologia
La metodologia di indagine è basata sull'integrazione di tre attività : A) studio e raccolta di dati dalla letteratura tecnico-scientifica; B) rilievi in sito; C) telerilevamento satellitare e prospezioni geofisiche.
A) la prima attività consiste nella raccolta ed elaborazione di dati tratti da studi idrogeologici e idrografici, saggi e campagne di scavo archeologico.
B) L'attività in sito consiste nel rilievo con tecniche di misurazione gps di aree umide, ricognizione archeologica volta a raccogliere materiale ceramico, il rilievo del livello della falda freatica in pozzi e acquedotti esistenti in diversi periodi dell'anno
C) A partire dai dati acquisiti in sito e dalla conoscenza dello stato dell'arte, le ricerche nelle aree di studio saranno effettuate mediante l'impiego di metodologie di telerilevamento satellitare e geofisica. Il processing di immagini satellitari multi spettrali a media risoluzione (Aster, Landsat), nelle bande dall'infrarosso (dalle onde corte al termico) consentirà di rilevare aree umide di terreni vegetati e non e di  effettuare analisi multi temporali volti individuare variazioni ambientali.
Immagini satellitari ad alta risoluzione (GeoEye, QuickBird, WorldView e Ikonos) saranno elaborate al fine di rilevare anomalie di interesse archeologico quali acquedotti, canali e gallerie drenanti interrati. Le mappe satellitari consentiranno di effettuare una pianificata e mirata campagna di prospezione geofisica finalizzate alla caratterizzazione morfologica e dimensionale delle anomalie archeologiche. Il risultato sarà una mappa di previsione delle risorse culturali e delle antiche infrastrutture idrauliche che potrà servire per redigere un progetto di valorizzazione con ricadute non solo sulla conoscenza del patrimonio culturale ma anche sull'agricoltura con particolare riferimento ai sistemi di coltivazione basati sulla biodiversità.
 
Bibliografia
 
K. H. Schreiber, J. Lancho Rojas J (2009). El control del agua y los puquios de Nasca. In: Nasca. El desierto del los Dioses de Cahuachi, Graph, Lima : pp. 132-151
R. Lasaponara. N. Masini (2011). Following the ancient Nasca puquios from space, in R. Lasaponara, N.Masini (Eds), Satellite Remote Sensing: A New Tool for Archaeology, Springer, Verlag.

Obiettivi della ricerca

Il progetto è finalizzato a valutare le potenzialità delle tecnologie di osservazione della terra allo studio delle problematiche ambientali in rapporto alle dinamiche di frequentazione umana.
In particolare il telerilevamento satellitare e la geofisica saranno applicati per supportare uno studio volto all'individuazione e il rilievo di antichi sistemi idraulici in due siti di straordinario interesse storico culturale entrambi inclusi nel patrimonio mondiale dell'UNESCO: Nasca e Chavin de Huantar.
A Nasca le indagini interesseranno le gallerie drenanti (noti come puquios) che fino all'epoca Incas consentivano di mantenere un ecosistema basato su oasi fluviali, garantendo adeguate risorse per le civiltà che in quest'area desertica si sono succedute dall'epoca Paracas (IV-II se. A.C.) agli Incas (XV sec. d.C.) passando per i Nazca (II sec.a.C-VII sec. d.C.).
A Chavin de Huantar l'oggetto di studio sarà il sistema di acquedotti e canalizzazioni che attraversano il centro cerimoniale, convogliando le acque ad uso potabile, per l'irrigazione dei campi limitrofi e per i rituali cerimoniali.
Gli obiettivi saranno dunque i seguenti:

1) Scambio di conoscenze, esperienze e metodologie nel campo delle tecnologie di osservazione della terra applicate allo studio delle problematiche ambientali in rapporto alle dinamiche di frequentazione umana
2) Mappe dei puquios Nasca e indicazione sulle possibili strategie di valorizzazione, dallo scavo archeologico al concreto utilizzo delle risorse idriche al fine di ricostituire le antiche oasi fluviali
3) Rilievo e modelli di previsione della presenza di acquedotti e canalizzazioni nel centro Cerimoniale di Chavin de Huantar per la messa a punto di un progetto di scavo archeologico e di valorizzazione culturale del sito.
4) I risultati delle attività di ricerca, dei seminari e del workshop costituiranno la base per un progetto bilaterale CNR-Concytec di più ampio respiro che prevede non solo l'archeologia preventiva ma anche lo studio e la valorizzazione attraverso la biodiversità di ecosistemi del deserto e della Sierra mediante l'impiego integrato di tecnologie di osservazione della terra.

Ultimo aggiornamento: 05/07/2025