Sviluppo di un approccio innovativo per lo studio dei processi di reclutamento di pesci teleostei e crostacei decapodi nella Baia di Kotor (Montengro)
- Responsabili di progetto
- Francesco Colloca, Olivera Markovic
- Accordo
- MONTENEGRO - MoS-not in force - Ministero della Scienza del Montenegro
- Bando
- CNR/MoS 2015-2016
- Dipartimento
- Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente
- Area tematica
- Scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente
- Stato del progetto
- Nuovo
Proposta di ricerca
Introduzione
Nel ciclo vitale di numerose specie ittiche marine la fase larvale pelagica precede quella demersale, e il successo del reclutamento dipende in larga misura dal successo della dispersione e dell'insediamento sul fondo (bottom settlement) delle forme larvali pelagiche intermedie, dette appunto post-larve. Quest'ultime costituiscono l'ultimo stadio della fase di dispersione pelagica che termina con la colonizzazione di habitat specifici dove ha inizio la fase di vita demersale (Doherty & Williams 1988).
La densità e diversità larvale e post-larvale a livello locale hanno un quindi ruolo critico per la composizione e funzionamento delle comunità ittiche (es. relazioni interspecifiche, rete trofica).
Il processo di dispersione e di reclutamento al fondo, malgrado si riconosca cruciale nella dinamica delle popolazioni marine, è di difficile studio soprattutto per la difficoltà di osservare le post-larve nel momento della transizione pelagico-bentonica e per i costi necessari ad acquisire i dati sul campo. La mancanza di dati quantitativi sulle fasi di pre-reclutamento del ciclo biologico delle specie, ha tra l'altro una ricaduta negativa in termini di gestione e conservazione delle risorse ittiche, riducendo la capacità di sviluppare modelli predittivi applicati alla pesca. Allo stesso tempo dati sulla presenza e abbondanza delle post-larve sono fondamentali per ricostruire la connettività spaziale interna alle popolazioni (es. connessione tra aree di riproduzione e di reclutamento) con implicazioni evidenti in termini di protezione e conservazione degli habitat e valutazione del ruolo di aree marine protette (es. spillover).
Metodologia di lavoro
Sfruttando e adattando alla realtà mediterranea strumenti di cattura selettiva innovativi, le cosiddette "trappole di luce" o light traps (LT), si ha la possibilità di studiare la fase di pre-settlement nelle specie ittiche che presentano fototropismo positivo. Malgrado le prime LT vennero progettate e sperimentate in Australia intorno al 1990 da Doherty (1987), la loro applicazione in ambito Mediterraneo è relativamente recente (es. Murenu e Muntoni, 2011; Félix-Hackradt 2012; Garsi et al., 2013; Catalan et al., 2014). Le trappole di luce, se utilizzate con un adeguato piano di campionamento, consentono l'acquisizione di dati quantitativi sulla composizione e abbondanza di larve e postlarve di pesci, crostacei e cefalopodi nei diversi periodi dell'anno e nelle diverse aree marine. Tali strumenti di campionamento costituiscono inoltre una metodologia a basso costo se confrontata con i metodi generalmente utilizzati per l'acquisizione di dati sull'ittioplancton che si basano su campagne di pesca.
Area di studio
Il progetto verrà sviluppato nell'area delle Bocche di Cattaro (Baia di Kotor), lungo le coste meridionali della penisola balcanica (Montenegro). Questa è un'area semi chiusa di grandi dimensioni, composta da 4 bacini principali, di estremo interesse ecologico, per le caratteristiche peculiari degli habitat presenti e, allo stesso tempo, esposta ai rischi legati alle pressioni antropiche (es. inquinamento, pesca, urbanizzazione della costa).
Gruppo di lavoro
Il progetto si avvale di un gruppo di ricerca afferente a due istituti: 1) Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (IAMC-CNR) e Institute of Marine Biology di Kotor (IMB- Kotor) a costituire un'unica unità operativa composta da ricercatori competenti dal punto di vista tecnico-scientifico, con un'esperienza specifica comprovata e importante in relazione alla natura dello studio proposto (ecologia, biologia della pesca, biodiversità e conservazione della natura). Il team sarà supportato anche dall'Università di Cagliari (Dott. Matteo Murenu) che ha sviluppato negli ultimi anni specifiche competenze tecnico-scientifiche in materia. Allo stesso tempo i due istituti metteranno a disposizione le attrezzature di campionamento (trappole di luce, IAMC-CNR), le infrastrutture di laboratorio (es. acquari, IMB-Kotor ) e i mezzi nautici (IMB-Kotor) per lo svolgimento dei campionamenti previsti.
BIBLIOGRAFIA
Catalan, I.A., Dunand, A., Álvarez, I., Alos, J., Colinas, N., and Nash, R. (2014). An evaluation of sampling methodology for assessing settlement of temperate fish in seagrass meadows. Mediterranean Marine Science, 15.
Doherty, P.J. (1987). Light-traps: selective but useful devices for quantifying the distributions and abundances of larval fishes. Bulletin of Marine Science 41, 423-431.
Doherty, P. J., Williams, D. McB. (1988). The replenishment of coral reef fish populations. Oceanogr. mar. Biol. A. Rev. 26: 487-5
Félix Hackradt, 2012, Ecology of Mediterranean reef fish early life history stages, population connectivity and implications for marine protected areas design. PhD Thesis. Faculty of Biology Department of Ecology and Hidrology, University of Murcia. 222 pp.
Garsi L.H., Thomas C., Crec'hriou R., Agostini S., Lecaillon G., Ternengo S., Garcia-Charton J., Felix F., Murenu M., Muntoni M., Lenfant P., (2013). Spatial variability of fish post-larvae around French Mediterranean coasts: first knowledge to understand the functioning of fish biodiversity. Oral communication. 37th Annual Larval Fish Conference, Miami, USA, 01-06 June, 2013
Murenu, M., and Muntoni, M. (2011). Light Trap: prime sperimentazioni per la cattura di post-larve di Teleostei nei mari italiani. Biol. Mar. Mediterr 18, 356-357.
Obiettivi della ricerca
Il progetto è indirizzato alla messa a punto di una metodologia a basso costo e impatto ambientale per l'acquisizione dei dati necessari a monitoraggio delle fasi di pre-reclutamento di specie ittiche (es. spigola, orata, saraghi, cefali, marmora, mazzancolla, etc.) che costituiscono importanti risorse per la pesca in un'area costiera del Montenegro di grande rilevanza ecologica.
Obiettivi specifici sono quelli di trasferire le conoscenze tecniche acquisite dai ricercatori IAMC ai colleghi del IMB-Kotor sia per quanto riguarda l'impiego delle trappole di luce che le metodiche di manipolazione e allevamento delle post-larve in laboratorio.
La metodologia messa a punto consentirà in futuro l'acquisizione di dati importanti per migliorare le capacità di gestione dell'ambiente marino costiero dell'area di studio, attraverso lo sviluppo di modelli predittivi, in particolare per quanto riguarda la tutela ambientale, la salvaguardia della biodiversità e la sostenibilità della pesca. Allo stesso tempo la standardizzazione delle metodologie consentirà nel tempo di comparare i dati ottenuti in aree diverse del Mediterraneo (es. coste Siciliane e Montenegrine) al fine di migliorare le conoscenze sui fattori che influiscono sulla dinamica del reclutamento di alcune specie ittiche demersali.
Infine il progetto servirà a rinforzare la collaborazione scientifica tra i due istituti e a sviluppare nuove iniziative scientifiche sulle tematiche del progetto.
Ultimo aggiornamento: 12/12/2024