Earth system science and environmental technologies

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General objectives

L'impostazione strategica del DTA si fonda sulla trasversalità dei campi di indagine al fine di individuare e meglio conoscere le interazioni tra fenomeni e sistemi diversi. Le scelte del Dipartimento collocano al primo posto la comprensione del funzionamento del "Sistema Terra" per fornire risposte efficaci alla domanda di ricerca sulle tematiche più attuali per il benessere sociale e per la crescita del sistema produttivo. Nel corso del prossimo triennio saranno quindi ulteriormente sviluppati i 7 progetti dipartimentali già attivi, che sono in sintonia con il programma "Environment (including climate change)" del 7° PQ della CE che prevede le seguenti attività:
o Climate change, pollution and risks
o Pressures on the environment and climate
o Environment and health
o Natural hazards
o Sustainable Management of Resources
o Conservation and sustainable management of natural and man-made resources and biodiversity
o Management of marine environments
o Environmental Technologies
o Environmental technologies for observation, simulation, prevention, mitigation, adaptation, remediation and restoration of the natural and man-made environment
o Protection, conservation and enhancement of cultural heritage, including human habitat improved damage assessment on cultural heritage
o Technology assessment, verification and testing
o Earth observation and assessment tools
o Earth and ocean observation systems and monitoring methods for the environment and sustainable development
o Forecasting methods and assessment tools for sustainable development taking into account differing scales of observation
e anche con le priorità indicate dall'ICSU con il documento strategico "Strengthening International Science for the Benefit of Society" che sono:
o Global environmental change research
o International Polar Year 2007-2008
o Natural and Human-Induced Environmental Hazards and Disasters
o Science for Sustainable Development
o Science for Human Health
È quindi previsto l'avvio di 2 nuovi progetti interdipartimentali coordinati dal DTA ("Ambiente e Salute" e "Gestione Integrata e Interoperativa dei Dati Ambientali", nonchè la partecipazione a ulteriori progetti interdipartimentali coordinati da altri dipartimenti.
Il DTA intende impegnarsi in misura più consistente nello sviluppo delle collaborazioni a programmi internazionali, senza trascurare la domanda di ricerca che perviene dai Ministeri e dalle istitutuzioni ed amministrazioni preposte alla salvaguardia dell'ambiente e alla gestione del territorio in ambito nazionale. Particolare attenzione verrà dedicata inoltre alla collaborazione con le reti di imprese per contribuire con la ricerca a fare innovazione nei settori strategici di:
o Mare e risorse marine;
o Rifiuti e bonifiche;
o Rischi naturali e di origine antropica;
o Qualità ambientale in aree urbane;
o Fonti di energia rinnovabile.
Naturalmente le priorità verranno definite con il contributo dei direttori degli Istituti afferenti e partecipanti al programma del Dipartimento.

Main collaborations

Le collaborazioni di maggior rilievo sono realizzate nell'ambito delle iniziative nazionali e internazionali che permettono di acquisire risorse (vedi capitolo "La pianificazione per l'acquisizione di risorse esterne"). Va considerato che l'ampia distribuzione territoriale delle sedi degli istituti del DTA facilita le relazioni con i diversi soggetti istituzionali e con le imprese nazionali e locali, che si concretizzano in una vasta rete di collaborazioni finalizzate alla realizzazione di progetti di interesse pubblico e/o privato, anche in applicazione a bandi europei, PON/POR, POIN e nell'ambito dei Distretti Tecnologici. Le collaborazioni a livello regionale sono realizzate anche attraverso la partecipazione del CNR a 13 società consortili nell'area delle scienze e tecnologie ambientali e della Terra attraverso le quali sviluppa collaborazioni per il trasferimento tecnologico con Imprese e altri Enti Pubblici. Queste collaborazioni interessano prevalentemente il settore marino-marittimo, il monitoraggio e il recupero ambientale, il controllo dell'inquinamento, le risorse geotermiche e il controllo del territorio. Inoltre, gli Istituti CNR trasferiscono conoscenze e realizzano attività di servizio nell'ambito delle Società di spin-off: ABIEL, DAIMAR, MASSA, RESEARCH & ENVIRONMENTAL DEVICES, TOMOGEA.
Naturalmente le collaborazioni nazionali più ampie riguardano le Università (in particolare i Consorzi CoNISMa per le scienze marine e CINFAI per le scienze dell'atmosfera e dell'idrosfera), gli altri EPR del settore, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale; a queste si affiancano moltissime collaborazioni internazionali (vide infra).

Summary of expected results

I risultati scientifici che riguardano i molteplici progetti di ricerca condotti dagli Istituti vengono pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali nonché nell'ambito di rapporti dei progetti europei o di attività di servizio svolti per enti e imprese.
A titolo di esempio non esaustivo si possono citare:
o il sistema di monitoraggio meteorologico e di composizione dell'atmosfera Nano-SHARE progettato per operare in condizioni estreme (alta quota e basse temperature);
o il rizorimedio con colture di pioppo ad alta densità coadiuvato da organismi;
o la stima del particolato atmosferico emesso del vulcano islandese Eyjafjalla con la rete lidar EARLINET coordinata dal CNR e l'installazione di un mini-lidar su un C27J dell'Aeronautica Militare, sperimentato a seguito dell'eruzione dell'Etna nel mese di gennaio 2011, e pronto per future emergenze;
o il completamento del progetto MORFEO, riguardante l'utilizzo di tecniche di telerilevamento per le inondazioni e le frane;
o la realizzazione di una infrastruttura informatica per la condivisione dei dati del CNR nel settore ambientale e della Terra;
o la scoperta dell'impatto delle interazioni tra fitoplancton e batterio-plancton sull'evoluzione delle comunità microbiche in laguna e sui flussi di carbonio;
o la scoperta della specie invasiva Corbicula fluminea nella zona litorale del fondo del Lago Maggiore in densità superiore a mille individui per metro quadro;
o lo sviluppo di un processo di ossidazione con radiazione UV + H2O2 con successivo adsorbimento su carboni attivi per l'abbattimento di composti organo-clorurati da falde idriche contaminate;
o la dimostrazione che la deposizione azotata favorisce il sequestro di carbonio nei suoli forestali in zone temperate;
o la definizione degli estremi climatici negli ultimi 140.000 anni della storia sedimentaria del bacino padano;
o la definizione del fall-out atmosferico di origine industriale nella laguna di Venezia (es: dalle vetrerie di Murano);
o la definizione delle mutue interazioni fra civiltà preistoriche, alluvioni e clima al margine delle Alpi;
o l'utilizzo delle misure da aereo per lo sviluppo del processore per lo strumento Premier che volerà per il satellite Earth Explorer VII;
o il mapping del segnale deformativo post-sismico conseguente al sisma dell'Aquila attraverso la mappatura areale e la variazione temporale del segnale;
o la dimostrazione che la CO2 emessa delle manifestazioni naturali del monte Amiata deriva da processi di decarbonatazione delle rocce serbatoio;
o lo sviluppo di un sistema ICT per la localizzazione dei pescherecci d'altura e la fornitura ad essi dei dati meteo-marini utili per le strategie di pesca;
o l'identificazione di enzimi marini per la creazione di enzimi ricombinanti per la terapia cellulare e in particolare per la cura del diabete;
o il completamento e l'attivazione dell'infrastruttura Climate Change Tower a Ny-Ålesund, dedicata allo studio dei Cambiamenti Climatici in Artico.