Area progettuale

Innovazione tecnologica e metodologica a supporto dei processi di insegnamento e apprendimento (DUS.AD007)

Dipartimento

Scienze umane e sociali, patrimonio culturale

Il rilievo

La società odierna è attraversata da dinamiche non immaginabili fino a pochi decenni or sono: crescente pervasività delle tecnologie digitali, ritmi accelerati dello sviluppo scientifico e tecnologico, flussi migratori, economie emergenti, crisi dei sistemi economico finanziari, globalizzazione dei processi. In particolare le affordances che la tecnologia rende disponibili stanno crescendo in modo rapido e inarrestabile e stanno determinando un nuovo contesto che influenza e trasforma profondamente le condizioni di vita in una molteplicità di dimensioni (relazionale, ludica, culturale, professionale, ...). I sistemi e gli approcci formativi tradizionali appaiono sempre meno adeguati. Non solo il sapere si è affermato come la risorsa più strategica per il progresso economico, sociale e per la qualità della vita, ma si è a sua volta riconfigurato come una risorsa in trasformazione rapida o piuttosto in continua costruzione. È indispensabile andare oltre la concezione tradizionale dell'apprendimento basata in modo prevalente sulla trasmissione di saperi stabili. Questa concezione è in parte già contraddetta da una realtà in cui si stanno diffondendo nuove forma di apprendimento, spesso basate sulle tecnologie di rete e che si sviluppano anche al di fuori dei canali istituzionali. Si rende quindi necessario identificare e sperimentare criteri, modalità e strumenti per innovare l'educazione a tutti i livelli nel quadro di una visione che integra valori tradizionali con nuovi approcci alla costruzione del sapere. La vera sfida è preparare l'individuo ad un nuovo rapporto col sapere: apprendimento come processo continuo, apprendimento costruito come risposta creativa a nuove esigenze e nuovi stimoli, apprendimento che si costruisce in modo contestualizzato, apprendimento che non lascia indietro nessuno.

Obiettivi

Quest'Area Progettuale si focalizza sul tema dell'innovazione educativa con specifico riferimento ai possibili contributi della tecnologia alla qualità dei processi di insegnamento/apprendimento (Technology Enhanced Learning). L'obiettivo generale è quello di esplorare le potenzialità degli ambienti di apprendimento innovativi basati anche sull'uso della tecnologia al fine di: (i) rispondere alle nuove esigenze formative; (ii) rimediare alle carenze proprie dei diversi sistemi/contesti formali di apprendimento (scuola, università e formazione continua); (iii) favorire l'integrazione educativa e lavorativa di soggetti svantaggiati (e.g. disabili, immigrati, individui con difficoltà specifiche di apprendimento) . La tecnologia, che è uno dei fattori che contribuisce a determinare nuove esigenze formative, viene anche ad essere un fattore chiave per costruire risposte formative adeguate. Oltre che ai contesti formativi istituzionali, la ricerca è anche rivolta, al cosidetto apprendimento informale e non formale. Questo termine si riferisce a tutte quelle forme di apprendimento, spesso basate sull'uso della tecnologia (reti sociali, comunità di pratica, comunità virtuali), che avvengono in modo spontaneo ed extraistituzionale o in contesti non destinati esplicitamente alla formazione. Queste modalità hanno importanza sempre maggiore in relazione alla propagazione del sapere e alla contaminazione di saperi differenti e l'apprendimento istituzionale dovrà sempre più cercare forma di sinergia se non di integrazione con esse. L'Area Progettuale non si limita a prendere in considerazione gli aspetti cognitivi e tecnologici ma mette anche il fuoco su quelli sociali, culturali e politico-organizzativi. Questi rappresentano infatti, da una parte, il contesto dei processi di apprendimento sia in ambito formale che informale e, dall'altra vanno presi in considerazione in quanto fattori chiave per la trasferibilità e la sostenibilità dei risultati della ricerca.

Il quadro delle ricerche in ambito internazionale

L'innovazione dell'apprendimento attraverso le tecnologie digitali compare sia nelle agende della ricerca sia nelle priorità politiche di tutti i governi. Si possono citare, ad esempio, il piano nazionale per le tecnologie educative degli USA e l'UK Research programme on technology enhanced learning. In Europa, una delle sette flagship iniziative di Europa 2020, Youth on the move, ha fra i suoi obiettivi il miglioramento della qualità e delle prestazioni dei sistemi educativi e il potenziamento della sinergia fra apprendimento formale ed informale. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso programmi come H2020, che focalizza alcuni dei suoi bandi ICT sul technology enhanced learning e Erasmus+ che ha fra i suoi obiettivi la ricerca sulle tecnologie digitali ai fini del miglioramento della qualità degli apprendimenti e della formazione (technologies for better human learning and teaching). Fra gli ambiti finanziati dalla ricerca internazionale si possono menzionare alcuni settori di ricerca che sono portanti di questa area progettuale: gli ambienti innovativi per l'apprendimento (smart learning environments) in cui si studiano tecnologie, metodologie ed attività per la promozione di nuove forme e modalità di apprendimento (inquiry based learning, game based learning, collaborative learning, ecc.); lo studio dell'apprendimento informale o non formale e delle sue relazioni con quello formale; l'e-inclusion, nell'accezione formulata dall'UNESCO, che punta a costruire, ambienti e metodologie mediate dalle nuove tecnologie per l'inclusione educativa; l'e-learning; le nuove competenze per il ventunesimo secolo (ad esempio, le raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d'Europa). Fra queste menzione specifica si deve al computational thinking, attualmente fra le priorità dell'agenda digitale per l'educazione di molti governi (vedi, ad esempio, i report della National Research Foundation (USA) o il nuovo curriculum per la scuola di base del Regno Unito).

Il quadro delle ricerche in ambito nazionale

Oggi, in tutti i paesi sia industrializzati che in via di sviluppo, viene data una rilevanza strategica all'innovazione educativa, in quanto condizione essenziale per dare a tutti gli individui le competenze e le abilità per vivere ed operare consapevolmente nella società della conoscenza. In Italia, pur non essendoci indicazioni esplicite dirette su questo tema nei piani triennali della ricerca, ne è però riconosciuta l'importanza chiave, come risulta, ad esempio, dalla strategia messa in atto dal MIUR per la scuola digitale, oppure dal finanziamento di progetti di ricerca specifici (ad esempio, progetti FIRB e Cluster). La strategia per la scuola digitale italiana è stata valutata recentemente dall'OCSE che ha sottolineato la necessità di una sinergia più stretta fra le azioni del ministero e la ricerca nel settore. In particolare, la valutazione OCSE suggerisce che vengano attuate azioni e stanziate risorse per orientare e sostenere la ricerca finalizzata all'innovazione educativa. Il piano nazionale scuola digitale appena lanciato (ottobre 2015) recepisce queste indicazioni e enfatizza l'importanza di potersi riferire a indicazioni, risultati e metodi che derivino da attività di ricerca ben contestualizzate. In Italia il settore di ricerca sull'innovazione educativa è un settore di ricerca consolidato, esistono, infatti, diversi gruppi sia universitari che CNR attivi che hanno anche acquisito rilievo e posizioni di prestigio nella ricerca europea (vedi, ad esempio, le reti di eccellenza) e che sono presenti in organismi internazionale (quali IFIP, IEEE ecc.).

Il posizonamento del Cnr

L'area progettuale relativa all'innovazione dei processi di apprendimento ha carattere interdisciplinare ed integra aspetti di natura teorica, sviluppo di prototipi e metodologie e studi sperimentali sul campo. Per questo, è spesso coperta in maniera parziale da chi se ne occupa a livello universitario e trova, invece, nel CNR una collocazione appropriata. Del resto il CNR è stato pioniere in Italia nel settore di ricerca relativo alle tecnologie didattiche istituendo, nel 1970, un istituto specificatamente dedicato a Genova e poi, nel 1993 a Palermo. L'unione di questi due istituti nel 2002 ha dato vita all'unico istituto scientifico pubblico italiano interamente dedicato alla ricerca sulle tecnologie didattiche. L'interesse del CNR per la linea progettuale sull'innovazione nell'apprendimento è stata espressa e ribadita nel tempo e trova riscontro anche nel piano triennale di attività (PTA) formulato dall'ente per il triennio 2015-2017. Infatti, una delle aree progettuali del dipartimento scienze umane e sociali, patrimonio culturale è riferita proprio a questa tematica e, inoltre, le attività di ricerca educativa sviluppate in quest'area possono essere ascritte anche a temi di interesse per altre aree progettuali come, ad esempio, le migrazioni, la formazione e la creazione del bisogno di patrimonio culturale, oppure la sua fruizione. L'area progettuale comprende tematiche che rientrano nelle aree di interesse scientifico espresse nel PTA (es. smart, secure and inclusive communities) e tematiche di interesse anche per altri dipartimenti. Va sottolineato, inoltre, che l'interesse per l'innovazione educativa con le nuove tecnologie trova specifiche applicazioni in progetti generali del CNR come, ad esempio, il progetto Science & Technologies Digital Libraries e in attività di terza missione dell'Ente, quali, ad esempio, la comunicazione e la formazione scientifica.

Le principali attvità svolte

Le attività svolte si possono ascrivere essenzialmente a quattro tipologie principali: ricerca e sviluppo, innovazione metodologica, formazione e servizi, integrazione scientifica. L'attività di ricerca e sviluppo riguarda essenzialmente lo studio di aspetti di natura teorica e di contesti educativi specifici, lo sviluppo di prototipi e sistemi innovativi, la definizione di metodi e modelli, la realizzazione di studi sperimentali, l'analisi di dati e di protocolli di osservazione. Le attività d'innovazione metodologica e di trasferimento tecnologico si sono realizzate attraverso collaborazioni con scuole, enti, università, PMI, ecc., e rispondono a richieste e bisogni oggi in forte crescita. Esse sono state affiancate da attività di formazione in diversi ambiti (formazione dei docenti, formazione universitaria, dottorati di ricerca, formazione professionale) che hanno comportato anche lo sviluppo e la messa a punto di sistemi e piattaforme di supporto (learning management systems). L'attività svolta ha riguardato, inoltre, la progettazione e la gestione di servizi (ad esempio, banche dati specifiche sul software didattico o a supporto della didattica speciale; la gestione di infrastrutture per scuole sperimentali ecc.). Per quanto riguarda l'integrazione scientifica, gli istituti e i ricercatori che afferiscono a questa area progettuale sono impegnati in numerosi progetti a livello nazionale ed europeo che hanno permesso loro di stringere accordi e collaborazioni in molti settori e di essere presenti nelle principali reti di eccellenza europee del settore e di settori ad esso affini, oltreché in numerosi organismi internazionali. Gli istituti convolti sono ITD, ISTC, IRCRES.

Le attività previste

Verranno esplorate le potenzialità degli ambienti di apprendimento innovativi in diversi contesti educativi, formali ed informali (quali scuola, università, formazione professionale e formazione continua). Particolare riferimento sarà fatto ai contributi della tecnologia ma l'accento si porrà anche sugli aspetti di socializzazione e sulla dimensione partecipativa dell'esperienza negli ambienti educativi. Le attività previste riguardano essenzialmente le seguenti linee: - Studio delle nuove opportunità pedagogiche e formative offerte dalla tecnologia (self-regulated learning, games based learning, mobile learning, e-learning ecc.) - Studio di ambienti di apprendimento per favorire l'acquisizione di abilità chiave per la società della conoscenza con riferimento al pensiero computazionale - Approcci innovativi al Life Long Learning e studio dell'intreccio fra apprendimento informale, non formale e formale - Strumenti, metodologie e modelli per l'inclusione educativa - Sviluppo di ambienti, modelli e strumenti che favoriscano la qualità del sapere scientifico e tecnologico (es. ambienti di indagine, esplorazione e scoperta; ambienti per la costruzione e la manipolazione di rappresentazioni; ambienti per lo sviluppo dei processi di ragionamento) - Tecnologie digitali a supporto della formazione sul patrimonio culturale - Tecnologie innovative per la formazione e la crescita professionale degli adulti in diversi ambiti - Aree di specifico interesse in questo settore sono la formazione dei docenti, il learning design, le risorse educative aperte (OER), l'educazione all'imprenditorialità, la comunicazione scientifica, la formazione e l'apprendimento nelle professioni legali, la formazione allo sviluppo scientifico-sociale secondo criteri di eticità - Elaborazione di strumenti di analisi dei rapporti tra processi di socializzazione e di apprendimento - Modelli di istituzionalizzazione della cultura dell'informazione. Istituti interessati: ITD, ISTC, IRCRES, IRSIG, ISEM.

Area tematica

Scienze umane e sociali, patrimonio culturale

Parole chiave

Educazione, Tecnologie didattiche, Life long learning

Progetti

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024