Istituto di scienze marine (ISMAR)

Descrizione

L'Istituto di Scienze Marine (ISMAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR) è la più grande istituzione in Italia dedicata allo sviluppo scientifico nel campo della scienza dell'oceano. ISMAR conduce studi multidisciplinari in tutti i campi delle scienze marine che comprendano la ricerca geologica, biologica e oceanografica nel Mediterraneo e negli oceani del mondo (Antartide, Atlantico centro-orientale, Mar Rosso e Oceano Indiano).
Il ISMAR comprende 150 unità di personale permanente distribuite su 7 siti geografici: Venezia (sede della direzione), Trieste, Genova, La Spezia, Bologna, Ancona e Lesina.
ISMAR è anche leader nazionale nella cartografia geologica marina, la valutazione del rischio geologico e ambientale, la raccolta di serie temporali oceanografiche di lungo termine, la modellizzazione oceanografica e lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine. Nell'ultimo decennio, ISMAR ha partecipato a diversi progetti finanziati dall'Unione Europea, coordinando EURODELTA, EMMA, SARDONE, e NEAREST negli ultimi cinque anni.
Il gruppo di ricerca di geologia e geofisica si occupa dello studio delle dinamiche dei margini di placca attivi, l'accrescimento della crosta oceanica e l'evoluzione geologica della regione mediterranea. Particolare attenzione è dedicata allo studio delle dorsali medio-oceaniche, alle faglie trasformi, alle strutture tettoniche attive ed ai rischi geologici connessi alla regione mediterranea. Ulteriori ricerche vengono effettuate da ISMAR per studiare i margini continentali e i processi di sedimentazione lungo la piattaforma, la scarpata continentale e in acque profonde con particolare riguardo all'impatto delle correnti di torbida e delle correnti lungo contorni sulla formazione dei corpi sedimentari. I processi di formazione del fondale marino vengono studiati anche come processi chiave per l'evoluzione degli ecosistemi di profondità.
Il gruppo di ricerca sui processi costieri contribuisce alla comprensione dell'evoluzione delle zone costiere attraverso una ricerca scientifica multi-disciplinare (geofisica, sedimentologia e l'integrazione della cartografia storica, particolarmente preziosa lungo la costa del Mediterraneo). La zona costiera è considerata una delle aree del mondo più intensamente modificate dall'uomo nel corso di millenni e ancor più dopo la rivoluzione industriale. Districare gli impatti riconducibili ad attività umane e naturali nell'evoluzione del territorio e dei sistemi costieri è uno degli obbiettivi principali di questo gruppo di ricerca.
Il gruppo di ricerca di oceanografia fisica e chimica studia le dinamiche delle correnti oceaniche, i processi di trasporto ad esse associati e le proprietà chimico-fisiche delle acque marine. Le ricerche sono condotte combinando approcci osservativi (di lungo e breve periodo) con modellistici. Vengono prodotte previsioni numeriche di onde e correnti di cruciale importanza per la gestione delle coste e la navigazione. Misurazioni continue dello stato dell'oceano nel Mar Mediterraneo e in regioni chiave dell'Antartide vengono effettuate da ISMAR, garantendo, serie temporali a lungo termine che gettano luce sul ruolo degli oceani nell'ambito dei cambiamenti climatici.
Il gruppo di ricerca di oceanografia biologica si occupa dei cicli biogeochimici e della biodiversità delle specie pelagiche e bentoniche in laguna, mari poco profondi e sistemi oceanici per migliorare la nostra comprensione degli importanti processi chimici e biologici che avvengono negli oceani e la loro relazione con il cambiamento climatico. I processi di controllo chimici, fisici e biologici che agiscono sulla produzione primaria alla superficie dell'oceano, i cicli biogeochimici degli elementi chiave nella colonna d'acqua (C, Fe, N, P, Si) e gli impatti futuri di acidificazione degli oceani sono inoltre oggetto di studio di questo gruppo.
Il gruppo di ricerca su pesca e acquacoltura fornisce il supporto per una varietà di soggetti interessati a promuovere lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine e ottimizzare i prodotti dell'acquacoltura. Il team contribuisce anche allo sviluppo di nuove tecnologie di pesca che consentano di preservare le specie protette (ad esempio i delfini, le tartarughe). L'obiettivo è quello di comprendere la fragilità degli ecosistemi, quantificare le aree di sovra-sfruttamento e di aiutare a prevenire il degrado delle risorse e degli habitat, nonché la perdita di biodiversità.
Il gruppo di ricerca di paleoceanografia e paleoclima lavora per valutare la circolazione oceanica del passato, la produttività, la temperatura e il livello del mare (in funzione del cambiamento del volume del ghiaccio continentale), su scale temporali di milioni a centinaia di anni. Tecniche biostratigrafiche, sedimentologici e geochimici vengono utilizzate per studiare una varietà di archivi naturali, come foraminiferi, molluschi e coralli, che indicano le variazioni climatiche del passato attraverso i cambiamenti nella loro composizione in isotopi stabili, elementi minori e in traccia presenti nei loro scheletri carbonatici.
Il gruppo di ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie legate al mare si occupa di acustica, tecnologie navali e innovazione delle attrezzature da pesca e dello studio della protezione dei materiali, impiegati in ambito marino, dalla corrosione e dal fouling.
ISMAR partecipa inoltre a molti programmi di perforazione internazionali, tra cui Cape Roberts e ANDRILL in Antartide e PROMESS1 nel Mediterraneo.