Istituto di Scienze Polari (ISP)

Attività di ricerca

Le attività di ricerca dell'ISP si svolgono principalmente in Antartide e in Artico. In Antartide le ricerche si svolgono presso la stazione costiera italiana Mario Zucchelli e presso la stazione italo-francese Concordia, sul plateau antartico a 3.200 metri di altezza (DomeC).

Le attività di ricerca dell'Istituto si collocano all'interno delle aree strategiche:

  • CAMBIAMENTI GLOBALI

  • OSSERVAZIONE DELLA TERRA

  • RISORSE ED ECOSISTEMI


  • I settori della ricerca polare sono:

  • Dinamica e processi in atmosfera e nell'oceano

    Le instabilità e il cambiamento nell'intensità del vortice polare artico si riflettono nelle caratteristiche delle onde planetarie responsabili delle perturbazioni metereologiche invernali in Europa e in America del Nord, determinando alternativamente inverni eccessivamente miti o periodi di temperature molto rigide o nevicate estremamente intense. In questo si collocano, per esempio, le ricerche sulla struttura frontale superficiale della corrente circumpolare antartica e le indagini sulla ventilazione delle acque circumpolari con le acque di piattaforma, gli studi modellistici di varia scala, nonché gli studi paleoceanografici e di modellizzazione di paleo circolazione e paleo produttività.

  • Composizione Atmosferica degli Ambienti Polari

    Le regioni polari sono estremamente sensibili ai cambiamenti della composizione atmosferica e quest'ultima dipende dalla circolazione atmosferica generale e dalle sorgenti locali di inquinamento. I cambiamenti della composizione atmosferica che stanno avvenendo nelle aree polari hanno un enorme impatto sui delicatissimi equilibri che regolano gli ecosistemi polari. Lo studio di tali ecosistemi è essenziale per fornire nuove informazioni agli stakeholder nel campo della protezione e dello sviluppo sostenibile in queste regioni. Le attività di ricerca sono orientate alla valutazione degli effetti dell'inquinamento atmosferico su criosfera, pedosfera e biosfera e degli effetti sulla salute delle popolazioni che vivono e lavorano alle alte latitudini ed anche allo studio dei processi che regolano tali effetti.

  • Interfaccia aria-mare-ghiaccio-suolo e cambiamenti climatici

    I processi che avvengono alle interfacce atmosfera-idrosfera-criosfera e pedosfera nelle aree polari sono di estrema importanza per capire i bilanci energetici dell'intero pianeta e quindi i cambiamenti climatici. I poli costituiscono il sistema di raffreddamento della terra ed hanno un'influenza importante sui fenomeni legati alla circolazione oceanica a scala globale. L'ambiente oceanico polare influenza i cicli biogeochimici su scala globale e rappresenta un luogo preferenziale per effettuare ricerche sui cambiamenti e sui loro effetti estesi anche in aree non polari.

  • Biodiversità e adattamento

    Lo studio della biodiversità e dei gradienti ecologici è di importanza fondamentale perché è strettamente collegata con le modificazioni ambientali ed i cambiamenti climatici. La conservazione della biodiversità è un obiettivo primario e le ricerche sui meccanismi fisiologici e biochimici, che sono alla base della biodiversità degli ecosistemi, sono fondamentali per il mantenimento e la gestione sostenibile delle risorse ambientali e biologiche polari.

  • Archivi geologici delle aree polari

    Il record geologico dei territori polari emersi e sommersi è un insostituibile archivio di informazioni sull'evoluzione del clima del passato (ultime centinaia di migliaia di anni), delle variazioni globali del livello del mare, del rilascio ed intrappolamento di gas serra. Inoltre gli archivi permettono di esaminare le reazioni degli ecosistemi a varie scale temporali, inclusi anche eventi di cambiamento climatico improvviso che hanno una fortissima valenza predittiva in riferimento ai possibili scenari futuri anche tramite i modelli climatici su scala globale e regionale.


  • Alcune linee di attività, comuni a tutti gli Istituti del DSSTTA, sono presenti anche nell'Istituto di Scienze Polari:
  • Open science e sostegno ad attività di data rescue, contribuendo a popolare i sistemi NADC e IADC, con valorizzazione di dati e misure pregresse in chiave open data.
  • Acquisizione di lunghe serie temporali a fini climatici di parametri atmosferici ed oceanografici in specifici siti fissi (compreso il sito LTER antartico), transetti stagionali ripetuti da navi (usando navi oceanografiche, imbarcazioni costiere e/o navi di opportunità) o da veicoli autonomi, per monitorare l'entità e la velocità del cambiamento.
  • Divulgazione, outreach, citizen science, ocean literacy possono essere svolte con il coordinamento del DSSTTA in modo congiunto e sinergico per ottimizzare lo sforzo e moltiplicare le ricadute.
  • Sostegno e consulenza ai Ministeri (MAECI, MISE, MIUR, MATTM) sulle tematiche polari.
  • Contributo alla partecipazione negli organismi internazionali di coordinamento della ricerca polare