Istituto per le tecnologie didattiche (ITD)

Descrizione

È il solo Istituto scientifico italiano interamente dedicato alla ricerca nel settore delle Tecnologie Didattiche. È distribuito su due poli geografici: Genova sede dell'Istituto e Palermo dove opera una sezione distaccata.

Il settore di ricerca relativo alle Tecnologie Didattiche

Il campo di ricerca relativo alle tecnologie didattiche (in ambito europeo spesso denominato come "technology enhanced learning") è un settore non tradizionale, nato intorno alla metà degli anni sessanta del secolo scorso, di cui il CNR, è stato pioniere con l'istituzione, nel 1970, dell'Istituto Tecnologie Didattiche di Genova (l'accorpamento, nel 2002, di tale Istituto con l'Istituto Tecnologie Didattiche e Formative di Palermo ha dato vita all'attuale Istituto Tecnologie Didattiche). Sebbene in Italia tale settore di ricerca non abbia ancora un riconoscimento proprio a livello disciplinare, esso si è progressivamente affermato a livello internazionale come un settore autonomo ed interdisciplinare, con propri centri universitari, programmi di finanziamento (vedi, ad esempio, i programmi IST, life-long learning ed e-learning nell'ambito dei Framework Programme 5, 6 e 7 della Commissione Europea, l'UK Research Programme on Technology Enhanced Learning e l'Advanced learning Technologies Program del National Science Foundation - USA), riviste e congressi. La ricerca in tecnologie didattiche è fortemente interdisciplinare e non può essere inquadrata all'interno di settori disciplinari tradizionali. Le competenze presenti all'interno dell'Istituto (informatica, matematica, fisica, pedagogia, ecc.) attestano tale caratteristica.

La natura della ricerca svolta

La ricerca in tecnologie didattiche realizzata dall'Istituto si caratterizza sia come ricerca di base sia come ricerca applicata con una forte caratterizzazione interdisciplinare. Vi si integrano, infatti, contributi e modelli sviluppati in diverse discipline, quali le scienze dell'informazione (non solo nei suoi aspetti tecnologici), le scienze cognitive, la pedagogia, la didattica delle diverse discipline (soprattutto in ambito matematico-scientifico e linguistico).
L'oggetto d'indagine è rivolto a settori educativi e a domini di conoscenza concreti che contribuiscono da un lato alla progettazione di metodi e di procedure adeguati ai problemi pratici che si vogliono trattare e, dall'altro, alla definizione di nuove problematiche di ricerca che, spesso, non trovano adeguata interpretazione nei modelli teorici di riferimento utilizzati e contribuiscono, quindi, a precisare il loro dominio di generalità e ad evidenziare nuove necessità anche sul piano dell'elaborazione teorica e della ricerca di base.
C'è una relazione interdipendente fra ricerca tecnica e strumentale e ricerca di base. Da una parte, infatti, la comprensione dei processi di apprendimento è alla base della progettazione di migliori strumenti ed ambienti per l'apprendimento. D'altra parte, lo sviluppo di nuovi strumenti crea nuovi ambienti per l'apprendimento e consente di indagare nuove problematiche di base.
La ricerca in tecnologie didattiche realizzata nell'Istituto fa riferimento a specifici contesti di apprendimento (scuola, università, formazione in servizio ...) e a specifiche problematiche educative/formative (ad esempio, come migliorare l'apprendimento matematico e scientifico, come promuovere l'inclusione di soggetti con disabilità, come migliorare i processi di formazione continua attraverso lo strumento delle comunità virtuali, come utilizzare i giochi digitali per sviluppare abilità di ragionamento e pensiero strategico, ecc.).

Le prospettive di ricerca

In generale, le ricerche che si svolgono nell'Istituto Tecnologie Didattiche possono essere inquadrate almeno attraverso quattro prospettive principali: a) prospettiva pedagogica - si considerano i problemi concreti posti dalle situazioni di insegnamento/apprendimento (ad esempio, insegnamento scientifico) per progettare situazioni mediate dalle tecnologie che possano dare una risposta a tali problemi; b) prospettiva computazionale - si analizza ciò che la tecnologia rende possibile e come cambia la relazione con il sapere, sia dal punto di vista del "cosa" (nuovi argomenti che possono essere trattati) sia del "come" (ad esempio, nuovi modi di rappresentare concetti scientifici sfruttando le possibilità di visualizzazione, manipolazione ed interazione offerte dalla tecnologia, ecc.); c) prospettiva cognitiva: si studiano le abilità cognitive che l'uso di ambienti computazionali richiede, promuove od ostacola; d) prospettiva sociale e culturale: si analizza come cambia l'apprendimento in contesti diversi (nelle istituzioni, nella formazione professionale; nell'apprendimento informale, nelle comunità di pratica, ecc.) e si studia come le tecnologie possano cambiare le forme organizzative, i curricula, le metodologie.

Il rapporto fra tecnologia ed educazione

La ricerca dell'Istituto è orientata ai problemi educativi prima che alla tecnologia. Quest'ultima fa la sua comparsa a livello delle soluzioni didattiche che di solito si articolano in una molteplicità di aspetti: disciplinari, cognitivi, metodologici, strutturali, organizzativi e, naturalmente, tecnologici. Questo principio non esclude ricerche finalizzate all'esplorazione delle caratteristihe e delle potenzialità didattiche di specifiche tecnologie.

I risultati e il loro trasferimento

I risultati relativi alla ricerca in tecnologie didattiche si hanno su più piani: riflessione teorica e definizione di metodi e modelli; elaborazione di sistemi software innovativi; analisi sperimentale; modelli per il trasferimento dei risultati; analisi cognitiva e analisi sociale.
Spesso questo tipo di ricerca ha risvolti significativi di trasferimento soprattutto verso:
  • il mondo della scuola, con il quale esiste da molti anni un rapporto di collaborazione a livello istituzionale;
  • l'università, per ciò che riguarda l'integrazione dell'e-learning con la didattica d'aula, l'erogazione di corsi interamente online, la formazione del personale docente all'uso didattico delle ICT, la creazione delle condizioni per una reale sostenibilità pedagogica dell'integrazione delle nuove tecnologie nell'istruzione universitaria;
  • la formazione professionale, dove si studiano e sperimentano strategie formative orientate a sfruttare le potenzialità delle tecnologie di rete per creare un ponte fra formazione formale e apprendimento informale.
Sono presenti tuttavia anche aspetti di ricerca di base sia indotte da ricerche di tipo applicato (p. es. scoprire come nei bambini si sviluppa una certa competenza e qual è lo spettro delle differenze individuali) sia finalizzate alla comprensione di nuovi ambiti cognitivi (p. es. identificazione e modellazione delle dinamiche cognitive che si svolgono su Internet).

LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE E QUELLA NAZIONALE DELLA RICERCA

La dimensione internazionale ed in particolare, europea, sono di importanza strategica cruciale per il settore delle tecnologie didattiche (vedi, ad esempio, l'Agenda di Lisbona e la Dichiarazione di Bologna).
L'Istituto è attivamente impegnato nei programmi di ricerca europei e nelle associazioni internazionali del settore. A partire dai primi programmi comunitari nel settore (vedi, ad esempio, i programmi DELTA, COMETT, ESPRIT, IV - V - VI Programma Quadro) l'Istituto ha partecipato attivamente a molti dei progetti finanziati, collaborando con i principali centri europei ed assumendo, talvolta, un ruolo di leader. Attualmente l'Istituto è impegnato in progetti relativi al VII Programma Quadro (IST - Information Technology Society), all'eContentPlus Programme, all'E-Learning Program e al programma Leonardo da Vinci.
Particolare rilevanza ha la partecipazione alle reti di eccellenza finanziate dalla Comunità Europea (VI e VII Programma Quadro - IST) per promuovere l'integrazione dei principali gruppi scientifici europei nel settore del Technology Enhanced Learning. A partire dalla prima iniziativa comunitaria per le tecnologie educative (Prometeus; 2000-2002), l'Istituto ha attivamente partecipato ai progetti mirati all'integrazione scientifica e, attraverso, i suoi ricercatori, è stato impegnato con ruoli di leadership nella conduzione di tali progetti. L'Istituto, in particolare, è stato partner (e membro della struttura di governo) della rete di eccellenza europea Kaleidoscope "Concepts and methods for exploring the future of learning with digital technologies" (2003-2007), ed è attualmente partner nella rete di eccellenza STELLAR "Sustaining Technology Enhanced Learning Large-scale multidisciplinary Research" che ha contribuito a concepire e proporre.
L'Istituto partecipa, inoltre, attraverso i suoi ricercatori a numerose commissioni e gruppi di ricerca internazionali quali l'IFIP (International Federation for Information Processing) Technical Committe 3 on Computers and Education, ACM SIGCUE (Computer Uses in Education), l'International Forum for Educational Technology and Society (ETS), l'ISLS (International Society of the Learning Science), ecc.

La ricerca educativa, e quella in tecnologie didattiche in particolare, ha necessariamente un forte legame con i problemi ed i bisogni che nascono a livello di specifici contesti educativi. La dimensione nazionale, di conseguenza, riveste un ruolo di grande importanza. Anche se, naturalmente, la dimensione internazionale mantiene tutto il suo valore per quanto riguarda lo studio di metodi e principi, la messa a punto di strumenti di valenza generale, l'analisi dell'interazione fra culture differenti e della dimensione culturale sopranazionale.
A livello nazionale l'Istituto ha una tradizione di collaborazione quasi ventennale col Ministero dell'Istruzione che si è concretizzata in numerosissimi progetti congiunti in una pluralità di settori (aggiornamnto docenti, formazione on line, documentazione del software didattico, tecnologie didattiche per la scuola in ospedale, accessibilità del software, ecc).
Oltre ai rapporti istituzionali diretti col Ministero, l'Istituto ha avuto una intensa collaborazione anche con gli IRRSAE, con le Direzioni regionali, con l'INVALSI e, non ultimo, con moltissimi Istituti Scolastici che sono stati il terreno dove si è esplicata la componente sperimentale della ricerca.
Importanti collaborazioni sono state anche avviate con diversi Atenei italiani per lo studio dei fattori (pedagogici, tecnologici, professionali, economici, di sistema, culturali, ...) che incidono sulla sostenibilità dell'e-learning in ambito accademico e per la formazione dei futuri insegnanti.
Recentemente l'Istituto ha anche stretto rapporti a livello regionale per la realizzazione di progetti finanziati nell'ambito dei piani regionali per la ricerca, ha avviato uno spin-off per la commercializzazione di prodotti della ricerca, e cura corsi di formazione sui temi delle tecnologie didattiche per istituzioni pubbliche e private.
E' rilevante, infine, ricordare che l'Istituto, dal 1993, cura la rivista Tecnologie Didattiche (TD) che costituisce l'unica rivista scientifica italiana nel settore delle tecnologie didattiche. Tale rivista è stata certificata come "Pubblicazione di alto valore culturale" dall'Authority per le Comunicazioni.

CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE SCIENTIFICA

La ricerca dell'Istituto ha una forte componente applicativa riferita alle problematihe dei diversi contesti educativi e alle relative soluzioni. Questo fa sì che in uno stesso progetto gli aspetti di eleborazione concettuale siano spesso intrecciati con lo sviluppo di prototipi (ambienti didattici interattivi, ambienti per la comunicazione e la cooperazione, materiale didattico multimediale, dispositivi "tangibili" per uso educativo, ecc.) e con la loro sperimentazione sul campo. A loro volta le sperimentazioni, avendo per oggetto processi educativi, hanno una estensione temporale tipicamente molto prolungata, a volte pluriennale, ed hanno quasi sempre una forte componente di trasferimento, molto spesso esplicitamente richiesta a livello contrattuale.
Questo fa sì che i risultati della ricerca debbano essere presi in considerazione nella loro globalità, dalle pubblicazioni scientifiche, ai prototipi sviluppati, in alcuni casi estremamente impegnativi dal punto di vista dello sviluppo software, alla qualità dei processi di trasferimento.

CONSISTENZA NUMERICA DEL PERSONALE

  • 1 contratto di lavoro di diritto privato (direttore)
  • Personale a tempo indeterminato: 42, di cui
    • 20 ricercatori
    • 6 tecnologi
    • 16 personale tecnico e amministrativo
  • Personale a tempo determinato: 1
  • Assegni di ricerca: 13