CNR- Istituto di Tecnologie Biomediche - Sezione "metalloproteine" - PadovaPaolo Zatta:Responsabile della Sezione, Fernanda Ricchelli (1° ricercatore)Personale: Ennio Carbone, Antonio Cervellin, Daniele Cervellin, Silvano Gobbo, Paolo Rocco, Giuseppe Tognon.
Lo scopo della Sezione è quello di studiare il ruolo degli ioni metallici in differenti patologie. La Sezione comprende due laboratori impegnati nei seguenti progetti di ricerca.
A) Ruolo degli ioni metallici nella neurofisiopatologia umana e sperimentale.
In questi ultimi anni si è ravvivato l'interesse sul ruolo fisiologico degli ioni metallici. Lo studio di questi ioni, che è certamente interdisciplinare, era ed ancora è di quasi esclusivo dominio della chimica bioinorganica e della medicina del lavoro ed ambientale. Comunque, lo studio della fisiopatologia degli ioni metallici si estende ben oltre questi campi, favorendo contatti e scambi tra discipline scientifiche che spaziano dalla fisica alla chimica. Questo laboratorio è fortemente impegnato a comprendere in modo chiaro il ruolo svolto dagli ioni metallici in importanti patologie umane (p.e. il m. di Alzheimer, il m. di Parkinson e altro); la ricerca di nuovi marcatori utili ai fini della diagnosi di queste malattie devastanti; lo studio del ruolo degli ioni metallici nella aggregazione e fibrillogenesi di b-amiloidi; lo studio dei prodotti farmaceutici in grado di evitare la formazione di placche di Alzheimer nel cervello; e lo studio di nuovi farmaci per la terapia chelante.
B)Processi Fotosensibilizzanti in Membrane Biologiche Responsabile: Fernanda Ricchelli (www.bio.unipd.it/~metalpro/ricch.htm)
Collaboratori: Silvano Gobbo, Giuseppe Tognon, Antonio Cervellin.
La fotosensibilizzazione è un processo indotto da specie reattive dell'ossigeno, generate in seguito a irradiamento con luce UV-visibile di numerose molecole fluorescenti (in particolare porfirine, metallo-porfirine e derivati) e che è coinvolto in parecchi tipi di danno e morte cellulare. Questo processo è responsabile di malattie quali la porfiria, l' eritema e il cancro. Tuttavia, le porfirine e altri fotosensibilizzatori hanno trovato utili applicazioni biomediche nel trattamento di numerose malattie come , per es., nella terapia fotodinamica dei tumori (PDT) e nella distruzione di placche ateromatose e lesioni psoriatiche. Su queste basi, è ovvio un interesse crescente nell'identificazione dei meccanismi critici della morte cellulare e nella comprensione delle basi per l'ottenimento di fotosensibilizzatori efficaci. La ricerca di questo laboratorio è focalizzata sulla caratterizzazione del fotodanno ai numerosi bersagli cellulari (membrana citoplasmatica, mitocondri, lisosomi, reticolo endoplasmatico) e delle condizioni che permettono un "targeting" selettivo di tessuti e differenti domini di membrana nonchè l'ottimizzazione del sistema di trasporto dei fotosensibilizzatori in vivo. Questi punti sono cruciali per la comprensione del meccanismo della PDT e per la progettazione di agenti clinicamente efficaci. Particolare attenzione è rivolta a studi mitocondriali dal momento che la localizzazione subcellulare di parecchi sensibilizzatori e le risposte iniziali alla fotoattivazione indicano che i mitocondri giocano un ruolo fondamentale nella morte cellulare fotodinamica.
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