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qualità della frutta valutata con tecniche ad altissima sensibilità (pptv) per la rivelazione di voc

(A.Boschetti, A. Collini, T: Toccoli, R. Verucchi, G: Mon, T. Groot and S.
Iannotta)
La qualificazioni di marchi e produzioni agro-industriali è rivolta alle
esigenze del consumatore, ne consegue la richiesta di metodi oggettivi di
valutazione di processi produttivi, di conservazione e di
commercializzazione. Lo studio delle emissioni in tracce di composti
volatili organici (VOC) è un approccio che richiede strumentazione
adeguata in termini di selettività e sensibilità. La sensoristica a stato
solido risponde solo molto limitatamente a tale richiesta. Strumentazione
basata su spettrometria di massa con ionizzazione chimica (trasferimento
di protoni) e sulla fotoacustica laser, originariamente sviluppata per
studi e caratterizzazioni per la deposizione e sintesi di film sottili
(SuMBE), è stata applicata a questo problema. Il sistema laser a CO2,
accoppiato ad una cella fotoacustica risonante, permette la rivelazione a
sensibilità fino alla decina di pptv dell'etilene, l'ormone gassoso
vegetale determinante in molti processi fisiologici inclusa la maturazione
e senescenza della frutta. Dall'altra la ionizzazione per trasferimento di
protoni (PTR-MS), riducendo drasticamente effetti di frammentazione,
permette di monitorare, per esempio, 30 diversi VOC (aldeidi, chetoni,
esteri, alcoli etc.) con una sensibilità di poche parti per trilione in
pochi secondi, cosa impossibile con ogni altra tecnica nota. Con il locale
Istituto Agrario e l'associazione dei produttori, abbiamo investigato
processi collegati alla produzione e conservazione di mele, un prodotto
molto importante per il trentino. Abbiamo studiato le correlazioni tra VOC
e procedure agronomiche (cascola manuale o indotta chimicamente, stato di
maturazione al momento della raccolta, trattamenti chimici e d'anossia per
l'ottimizzazione del processo di conservazione) per l'intero periodo di
conservazione (fino ad otto mesi). I risultati dimostrano correlazioni ben
evidenti tra i VOC nello spazio di testa delle mele e le procedure
agronomiche su tutto l'arco della conservazione e, più evidente, nel
periodo successivo all'estrazione dalla cella (commercializzazione fino al
consumatore). Si profila ora un loro utilizzo per l'individuazione
d'indici di qualità, volti ad eliminare passaggi che ne impoveriscano la
qualità, ottimizzando processi d'impacchettamento etc. Il confronto con
indici di qualità standard, distruttivi e molto sommari (acidità,
zuccheri, durezza, colore etc.), ha mostrato correlazioni consistenti
aprendo una nuova interessante prospettiva per una qualificazione più
fine, non distruttiva ed orientata al gusto del consumatore, oggetto
dell'attività di ricerca finanziata dal MIUR e dalla provincia di Trento.
Ricerca in collaborazione con "Laser and Molecular Physics" -Università di
Nimega (NL) e "Institut fuer IonenPhysik" -Università di Innsbruck (A).

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