Focus

Vasocostrizione paradossa del microcircolo coronarico durante ischemia: di necessità virtù

Il metabolismo miocardico é considerato il determinante primario del tono vasomotore del microcircolo coronarico. Secondo questo modello classico, i pazienti con patologia coronarica cronica manifestano ischemia prevalentemente sotto sforzo, quando la stenosi coronarica non consente un aumento di flusso sufficiente a compensare l'aumentata richiesta di ossigeno nonostante la massima dilatazione metabolica del microcircolo. Tuttavia, il riscontro di questa ipotesi in pazienti con patologia coronarica ha dato risultati contrastanti, infatti numerosi studi hanno evidenziato una grave vasocostrizione del microcircolo sia durante ischemia spontanea che indotta mediante "pacing". La discordanza tra questi risultati e il modello classico suggerisce che la risposta dell'albero coronarico all'aumentata richiesta di ossigeno possa essere più complessa di quanto generalmente assunto e, quindi, ancora poco conosciuta. Il fenomeno della vasocostrizione paradossa, pur vedendo implicato nella sua genesi l'endotelio vascolare e pur essendo stato documentato in pazienti affetti da cardiopatia ischemica, non necessariamente sarebbe un fenomeno patologico. Esso infatti potrebbe rappresentare un meccanismo fisiologico teso, analogamente all'autoregolazione, al controllo della pressione capillare ma con un meccanismo opposto a quello del riflesso miogenico e con un effetto micro-regionale piuttosto che globale. Recentemente, abbiamo sviluppato un preparato sperimentale di cuore isolato di topo in configurazione Langendorff per valutare la risposta a cambiamenti di pressione di perfusione. Lo studio, condotto su oltre 150 cuori isolati da topi sani, ha mostrato che la resistenza coronarica del preparato rimaneva stabile per l'intera durata dell'esperimento a pressioni fisiologiche di perfusione miocardica. Invece, una riduzione improvviso della pressione di perfusione ha determinato in tutti i cuori studiati un aumento della resistenza microvascolare caratterizzato da un andamento bifasico: una reazione immediata capace di aumentare la resistenza a circa il doppio del controllo, seguita da un ulteriore progressivo aumento, d'entità più moderata. Questa risposta paradosso era abolita con la somministrazione di boli di papaverina. Gli esperimenti con trattamento farmacologico hanno indicato che l'endotelio partecipa a questa reazione che implica la simultanea attivazione delle NOS e dei recettori ETa. Anche l'uso di enzimi e molecole antiossidanti era in grado di attenuare la risposta vasocostrittiva all'ipotensione, suggerendo un ruolo dei radicali liberi nell'aumentare il debito di flusso miocardico e peggiorare il danno ischemico. In sintesi, lo studio ha indicato che risposta vasocostrittiva all'ipotensione rappresenta un adattamento fisiologico del microcircolo coronarico in cui i due mediatori endoteliali, NO ed endotelina, agiscono in sinergia, nonostante nella maggioranza dei modelli presenti in letteratura essi siano caratterizzati da funzioni opposte.

Claudia Kusmic et al, Istituto di Fisiologia Clinica, CNR Area della Ricerca - Pisa

Immagini: