Le Comete Ultrasoniche Polmonari (o ULC, dall'acronimo inglese Ultrasound Lung Comets) sono un segno ecografico di ispessimento dei setti interlobulari subpleurici, dovuto ad acqua (come nell'edema polmonare) o a connettivo (come nella sindrome interstiziale, ad esempio da fibrosi polmonare). Prima avvistate in terapia intensiva, negli ultimi anni sono entrate nei reparti cardiologici, soprattutto per la valutazione del paziente scompensato, dove l'acqua polmonare extravascolare è un fattore di riconosciuta importanza clinica, diagnostica e prognostica. La loro presenza, sede e numero consente la rivelazione, localizzazione e quantificazione dell'acqua polmonare extravascolare nello scompenso cardiaco. Agli ultrasuoni, il polmone normale è "nero", quello moderatamente patologico (con acqua interstiziale) è "bianco-nero" (dove le strisce bianche sono appunto le comete), e quello con patologia avanzata (con acqua alveolare) è "bianco". Il possibile campo di applicazione delle comete toraciche è, in ambito cardiologico, lo studio del paziente scompensato, dove la semplicità della tecnica "verde" (non-ionizzante, senza rischi per il paziente e per l'operatore, senza impatto ambientale) e "leggera" (portatile, a basso costo) ne faranno un compagno affidabile del medico per l'esternalizzazione delle cure, fuori dall'ospedale e a casa del paziente, nel segno di una strategia di sostenibilità culturale, logistica, biologica ed economica.
Eugenio Picano, Francesca Frassi, Luna Gargani - Istituto Fisiologia Clinica CNR, Pisa
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