Press release

Dall'Antartide le due "carote" più antiche del mondo

21/04/2005

I risultati della XX Spedizione Italiana in Antartide sono stati illustrati questa mattina presso la sede del Cnr. Tra questi, due perforazioni del ghiaccio e dei fondali marini che consentono di ricotruire le variazioni climatiche fino a 900 mila anni fa. Rilevata anche una crescita di Co2 in zone scarsamente popolate dell'emisfero australe

Un milione di anni fa. Questa la retrodatazione record che ci consentono i due "carotaggi" eseguiti nell'ambito della XX Spedizione italiana in Antartide, svoltasi dal 14 ottobre al 20 febbraio, i cui risultati sono stati presentati oggi presso la sede del Cnr. La spedizione, cui hanno partecipato circa 250 persone tra ricercatori e tecnici, è promossa dal Consorzio PNRA per l'Attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, di cui fanno parte Enea, Cnr, Ogs e Ingv.
Un singolare "reperto archeologico", il più antico ghiaccio mai visto dall'uomo, è venuto alla luce dalla perforazione fino a 3.000 metri della calotta antartica portata a termine da EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica). Ai ricercatori servirà per comprendere le variazioni climatiche del passato (le carote di ghiaccio contengono la registrazione dettagliata e continua della storia del clima e dell'atmosfera terrestre) e prevedere quelle del futuro. La perforazione è iniziata nel 1996 presso la Stazione italo-francese Concordia, nella località Dome C, e si conclusa nel dicembre 2004. Le carote raccolte coprono circa 10-12 cicli glaciali e interglaciali, rispetto ai 4 contenuti (420.000 anni) in quella perforata presso la Base russa di Vostok nel 1998. L'ulteriore step previsto è raggiungere il ghiaccio di 1.5 milioni di anni.
Mentre alcuni ricercatori erano impegnati sui ghiacci, altri, sulla nave oceanica Italica, conducevano studi di geologia biologia marina, fisica e chimica dell'atmosfera, ecologia marina. "L'attività sperimentale della campagna oceanografica è stata intensa" spiega Mariangela Ravaioli dell'Istituto di scienze marine (Ismar), sezione di Bologna del Cnr: "Si è operato sulle intere 24 ore e già sono stati raggiunti alcuni risultati risultati. Tra questi, possiamo citare la raccolta di carotaggi marini nel Mare di Ross, che permettono di comprendere le fluttuazioni climatiche passate in intervalli da 10.000 a 30.000 fino a 200.000 anni, e un carotaggio marino dell'Oceano meridionale di 4.500 metri che permette di risalire nel clima del passato fino a un milione di anni fa, vale a dire ad 11 cicli glaciali". Oltre a questo, la crociera oceanografica, che ha come capo spedizione l'ing. Roberto Meloni e come coordinatore scientifico la dr.ssa Ravaioli, entrambi del Cnr-Ismar, si è poi occupata della manutenzione e riposizionamento di strumenti fissi immersi già una decina di anni nelle acque del Mare di Ross, che servono a costruire serie climatiche osservate per comprendere le fluttuazioni del clima attuale. Tra l'altro, "la continuazione delle misure di anidride carbonica in atmosfera nelle rotte della nave oceanografica Italica ha permesso di calcolare dal 1994 ad oggi una crescita di Co2 pari a 1.7 parti per milione all'anno, anche in zone scarsamente popolate dell'emisfero australe". Si è osservato inoltre che il materiale organico e inorganico (particellato) presente nel mare di Ross si preserva sul fondale per il solo 1%, mentre il restante viene utilizzato dalla catena alimentare e trasportato dalle correnti marine.
"Questi ricercatori si sono dimostrati nei fatti capaci di portare a casa ottimi risultati" ha osservato il presidente del Cnr, prof. Fabio Pistella, "ora ci vuole uno sforzo comune per l'apporto italiano agli studi sul cambiamento del clima". "L'apertura della stagione invernale presso la base di Concordia" ha spiegato Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr "è un risultato, benché di natura logistica, che permette di svolgere alcuni programmi prima impossibili in questa stagione per la mancanza di infrastrutture. Grazie a questa postazione sarà possibile intraprende studi nel settore dell'astrofisica, della chimica dell'atmosfera, microbiologia e medicina in ambienti confinati".

Roma 21 aprile 2005

La scheda
Che cosa: Presentazione risultati XX Spedizione italiana in Antartide
Chi: Consorzio per l'Attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA)
Dove: aula Convegni del Cnr, piazzale Aldo Moro, 7, Roma
Quando: 21 aprile, 2005, ore, 9,00

Per informazioni:
Mariangela Ravaioli, Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr, sez. di Bologna, tel. 051/6398.891-907, mail mariangela.ravaioli@bo.ismar.cnr.it
Ivo Allegrini, Direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr, Roma tel. 06/90625349, mail allegrini@iia.cnr.it

Ufficio Stampa Cnr: Sandra Fiore tel. 06/4993.3789-3383 e-mail: sandra.fiore@ufficiostampa.cnr.it

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