15/03/2001
COMUNICATO N. 19C/2001
IL LAVORO NON ATTIRA PIU' I PENSIONATI
L'indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulla terza età fa emergere
un profondo disamore degli anziani rispetto a nuovi obblighi lavorativi
E' davvero possibile ipotizzare un diffuso ritorno dei pensionati al lavoro, per aiutare così il Paese ad affrontare meglio il deficit della previdenza? La questione, sollevata dal Ragioniere Generale dello Stato Andrea Monorchio, trova in parte risposta nel rapporto "La vecchiaia può attendere", elaborato dall'Istituto di Ricerche sulla Popolazione (IRP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presentato proprio oggi a Roma.
"La nostra indagine, spiega Rossella Palomba ricercatrice dell'IRP-CNR, dimostra chiaramente che una volta lasciato il lavoro gli anziani preferirebbero non tornare indietro. Il 76% del nostro campione di 4300 anziani non ha dubbi ed esclude categoricamente una simile prospettiva, mentre il 58% dichiara di non rimpiangere affatto l'attività precedente". A influire su questo rifiuto è la sensazione che la propria vita senza obblighi lavorativi sia uguale (per il 40%) se non migliore (per il 32%) rispetto a prima.
Nessuna speranza dunque di invertire il passivo della spesa previdenziale attraverso la terza età? Non proprio, perché dal campione del CNR emerge che una percentuale, anche se bassa (20%), di anziani sarebbe disponibile ad impegnarsi nuovamente nel lavoro purché questo sia libero da orari e dall'impegno quotidiano. Una sorta di hobby, dunque, ma stavolta retribuito.
Roma, 15 marzo 2001
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