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Report Isole Sostenibili 2020

09/07/2020

La copertina del rapporto 2020 sulle isole sostenibili
La copertina del rapporto 2020 sulle isole sostenibili

L’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr (Cnr-Iia) e Legambiente hanno presentato il rapporto 2020 sulle isole sostenibili, veri e propri laboratori ideali per affrontare le sfide ambientali più urgenti, dove poter applicare modelli innovativi nei settori energetici, del ciclo delle acque, dei rifiuti, della mobilità e del turismo.   

Il Rapporto prende in considerazione gli ambiti dell’energia, dell’economia circolare, della mobilità e del turismo sostenibile, analizzando, con numeri, dati e schede specifiche, la situazione di 27 isole minori abitate: Capri, Ischia, Procida, in Campania; Capraia, Isola del Giglio, Gorgona, Isola d’Elba, in Toscana; Ponza, Ventotene, nel Lazio; Isole Tremiti, in Puglia; Pantelleria, Lampedusa, Linosa, Favignana, Marettimo, Levanzo, Ustica, Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi, Alicudi, Salina, in Sicilia; Sant’Antioco, San Pietro, Maddalena, in Sardegna.

Purtroppo, il divario tra le possibilità e la situazione di fatto è enorme: le 27 isole minori abitate risultano attualmente fra i territori meno virtuosi dal punto di vista della gestione del territorio. Nel documento si evidenzia che, nonostante le isole minori italiane offrano potenzialità di produzione da rinnovabili particolarmente elevate, in nessuna si raggiunge il 6% dei consumi elettrici da fonti rinnovabili, quando nel resto d’Italia siamo oltre il 36%. Per la raccolta differenziata i valori medi sono circa del 40% e non solo possono essere raddoppiati con il porta a porta ma si possono creare sistemi di raccolta e riciclo per alcune filiere direttamente sulle isole. Per la depurazione, in alcune isole minori addirittura non esiste alcun sistema di trattamento delle acque reflue, ma pure in quelle che lo hanno siamo ben lontani da una gestione ottimale. Prevalentemente, sono ancora le navi a garantire che la situazione non vada in crisi, portando gasolio da bruciare nelle vecchie centrali elettriche, acqua, e ripartendo con rifiuti di ogni tipo, soprattutto indifferenziati.

L’Osservatorio Isole Sostenibili promosso da Legambiente e Cnr-Iia vuole contribuire alla sfida verso un cambiamento che possa far diventare queste isole un laboratorio di innovazione ambientale. “Se questa situazione era comprensibile alcuni decenni fa, oggi siamo obbligati a cambiare strada - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente -. L’obiettivo del nostro lavoro è far capire come oggi sia possibile e necessario realizzare un profondo e positivo cambiamento ambientale in questi particolari territori. Per riuscirvi, occorre cambiare le politiche e accelerare gli interventi, tenendo conto degli interessi generali, dei cittadini residenti come dei turisti, dell’ambiente e dell’economia. I ritardi su energia e depurazione, acqua e rifiuti sono rilevanti ma oggi possono essere recuperati grazie alle innovazioni raccontate nel Rapporto”.

“Questa sfida - prosegue Francesco Petracchini, direttore Cnr-Iia - riguarda in particolare la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche delle nostre isole minori, e la possibilità di valorizzarle con progetti ambiziosi, in quanto rappresentano un ecosistema unico ma vulnerabile, in uno scenario climatico che prevede rilevanti impatti legati all’aumento della temperatura dell’atmosfera e del mare, ed alle pressioni antropiche dovute al turismo dei mesi estivi. In futuro sulle isole minori ci sarà bisogno di più impianti solari ed auto elettriche, ma anche di rispetto delle tradizioni e di valorizzazione delle qualità ambientali e storiche, come delle colture tipiche coltivate con sapienza da secoli per adattarsi a condizioni morfologiche e climatiche, di biodiversità e geologiche uniche”.

Gli obiettivi su cui lavorare nei prossimi anni sono molto chiari e anche concreti. Il primo è far crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili, accompagnata da interventi di efficienza energetica e la progressiva dismissione delle centrali da fonti fossili esistenti. Il secondo è puntare alla chiusura del ciclo dei materiali, attraverso un’attenta filiera di raccolta differenziata, di recupero dei materiali riciclabili e la valorizzazione della frazione organica per la produzione di compost e biometano/biogas. Il terzo è la realizzazione di un modello virtuoso di gestione delle risorse idriche; proprio perché l’acqua è una risorsa scarsa e quanto mai preziosa sulle isole, non è accettabile l’assenza di una completa depurazione dei reflui in territori così straordinari e con elevate potenzialità turistiche. Il quarto riguarda la mobilità sostenibile, perché le isole minori hanno problemi di accessibilità e di gestione degli spostamenti in particolare nei mesi più frequentati dai turisti e diventa quindi fondamentale investire nelle innovazioni e nelle integrazioni oggi possibili tra mobilità elettrica, collettiva, in modalità sharing, ciclabile e pedonale.

 

 

 

 

Per informazioni:
Francesco Petracchini
Istituto sull'inquinamento atmosferico (Cnr-Iia)
petracchini@iia.cnr.it

Ufficio stampa:
Anna Capasso
Ufficio Stampa Cnr
anna.capasso@cnr.it
0649932959

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