09/05/2013
Testo dell'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, il 9 maggio 2013, a pag. 18
Il CNR come partner per la crescita tecnologica delle imprese e del Paese: è questa l'immagine che forse meglio sintetizza lo spirito del Patto di collaborazione sottoscritto da Confindustria e Cnr che lunedì ha avviato le attività con un evento pubblico in contemporanea a Roma e Milano.
Un Patto per la competitività del Paese per far crescere le competenze produttive dei soggetti pubblici e privati favorendo partenariati su progetti concreti.
Siamo partiti dall’illustrare le numerose competenze presenti nel CNR e dal racconto delle collaborazioni, realizzate e in essere, con le imprese.
L’obiettivo è costruire un nuovo e più stabile modello di relazioni accessibile a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione. Un sistema di rapporti continuo e strutturato, capace di sostenere e alimentare collaborazioni, dalla fase creativa a quella dello sviluppo prototipale fino alla strutturazione di nuove realtà high tech.
Il CNR negli ultimi anni ha collaborato con circa 2.750 imprese secondo varie modalità: dalle convenzioni ai progetti di ricerca, dai contratti di ricerca ai progetti di alta formazione professionalizzanti.
Il Patto consentirà di estendere a tutte le imprese, in particolare alle PMI, le esperienze positive di collaborazione già consolidate e il lancio di nuove forme di collaborazioni strutturali nell’ambito delle quali facilitare la mobilità intersettoriale dei ricercatori del CNR e delle imprese. A tale riguardo prevediamo anche l’apertura di un percorso che favorisca la partecipazione ai programmi europei di R&I, individuando i settori prioritari sui quali concentrare le attività e la collaborazione.
Sempre nell’ottica di concentrare impegni, risorse e iniziative, tra i punti essenziali dell’intesa rientrano: il potenziamento degli strumenti che aumentino l’applicazione e il trasferimento al sistema produttivo dei risultati della ricerca; la definizione di modelli efficienti di gestione della proprietà intellettuale; l’attrazione di investimenti attraverso attività di ricerca di eccellenza; lo sviluppo e il rafforzamento delle specializzazioni tecnologiche nei distretti.
Per essere operativi in tempi rapidi, si sta portando a completamento il repertorio delle competenze del CNR che nell’immediato futuro sarà interoperabile con la Mappa delle Competenze in R&I sviluppata da Confindustria in modo da disporre di un’unica base dati a cui attingere conoscenze e informazioni.
Si avrà un primo importante strumento gestionale che aiuterà a comprendere le potenzialità e le criticità territoriali in termini di innovazione e ricerca, facilitando l’orientamento delle nuove specializzazioni e il concentrarsi degli interventi, così come auspicato dalle politiche di Europa 2020.
Il Patto inoltre consentirà di confermare, ai fini della collaborazione fra ricerca e impresa, l’efficacia e la necessità di disporre in maniera continuativa di forme snelle e trasparenti di sostegno alla R&I in forma automatica come le detrazioni fiscali applicate in molti paesi dell’UE. Agevolazioni che abbiano una percentuale maggiorata per le commesse di ricerca e innovazione delle imprese al sistema pubblico di ricerca. Uno strumento automatico semplice che, se introdotto in modo strutturale, potrebbe sicuramente rispondere alla esigenze reali favorendo una collaborazione di imprese di ogni dimensione e facilitando anche l’attrazione di nuovi investimenti.
Sempre nell’ambito del Patto, poi, verranno proposti e verificata la perseguibilità di strumenti misti per finanziare progetti di R&I realizzati in collaborazione con il CNR. Un’attenzione particolare sarà riservata alle start up ad alta tecnologia, ampliando l’iniziativa “Adotta una start up” già lanciata da Confindustria, tenuto conto che sono già oltre 50 gli spin off creati dal CNR negli ultimi anni e molti di questi potrebbero trasformarsi in progetti di crescita con piccole e medie imprese.
L’azione nei prossimi mesi verrà estesa a tutti i centri di ricerca pubblici con l'obiettivo di costruire una modalità comune di lavoro, di rafforzare la massa critica mettendo a sistema le competenze, di favorire il contatto e la mobilità dei ricercatori su progetti congiunti. Un invito ad una “riorganizzazione” dal basso che riesca a valorizzare le specifiche competenze contribuendo a creare un sistema Paese più forte.
Occorre per tutti un salto culturale, una forte discontinuità rispetto al passato.
Il Patto Confindustria–CNR vuole essere un invito concreto a porre la Ricerca e l’Innovazione al centro dell’azione di tutti: Governo, istituzioni, sistema della ricerca, imprese.
È inutile continuare a sottolinearne l’importanza contraddicendosi poi nelle scelte. Così come è improponibile nell’attuale economia globale immaginare politiche industriali scollegate e disarmoniche rispetto a quelle della ricerca e dell’alta formazione.
Per agganciare la ripresa è fondamentale dare al Paese una strategia chiara che coniughi rigore e sviluppo, sapere e saper fare, ricerca, innovazione, crescita e lavoro.
Diana Bracco, Vicepresidente di Confindustria per R&I
Luigi Nicolais, Presidente del CNR
Vedi anche:
- Presentazione direttore DSCTM-CNR Lugi Ambrosio
- Presentazione direttore DTA-CNR Enrico Brugnoli
- Presentazione direttore DIITET-CNR Marco Conti
- Presentazione direttore DSFTM-Cnr Massimo Inguscio
- Presentazione direttore DISBA-CNR Francesco Loreto
- Presentazione direttore DSB-CNR Tullio Pozzan
- Presentazione direttore DSU-CNR Riccardo Pozzo
- Presentazione direttore generale Cnr Paolo Annunziato