Focus

Organizzazione, istituzioni e tecniche di commercio nel Mediterraneo: un'analisi di lungo periodo

Per decifrare i problemi del presente e le possibilità di sviluppo economico e sociale del Mediterraneo è necessario fare i conti con la sua storia. E' forse questo uno dei nodi che oggi fornisce maggiore impulso agli studi su quest'area comune. Un interesse la cui evidenza emerge con forza alla luce della nuova stagione di par-tenariato inaugurata con la Dichiarazione di Barcellona (1995). Nel quadro delle attività scientifiche della rete euro-mediterranea Ramses 2, ispirata e coordinata dalla Maison Mèditerranèenne des Sciences de l'Homme d'Aix-en-Provence e finanziata dall'Unione Europea nell'ambito del SIXTH FRAMEWORK PROGRAMME PRIORITY, "Citizens and Governance in Knowledge Based Society" l'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ri-cerche (Napoli-Italia) ha avviato una riflessione sui traffici nel Mediterraneo con gruppi di ricerca internazionali.
Allo studio del traffico e della circolazione degli uomini e delle merci è parso utile affiancare un progetto che facesse riferimento ai modi, alle tecniche, alle forme giuridiche delle negoziazioni e delle interazioni. L'obiettivo è stato quello di a-nalizzare nel lungo periodo, ovvero dall'età antica alla seconda metà dell'Ottocento, epoca delle società agrarie avanzate, i modi in cui i traffici per via marittima si svolgevano all'interno delle varie economie. Privilegiando un approccio multidisciplinare, con un coinvolgimento di storici e di paleografi, ma anche dei policy maker, si è intrapreso un confronto in chiave storica sull'evoluzione della circolazione nel mar Mediterraneo. L'analisi ha preso in esame alcune specifiche realtà delle città di mare negli stati pre-unitari della penisola italiana, in Francia e in Grecia. Le istituzioni partecipanti al progetto sono state oltre all'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo- CNR - Napoli, l'Institute for Neohellenic Research / National Hellenic Research Foundation (Atene), il Centro Interdipartimentale di Studi Europei e Mediterranei - Università di Trieste, l' Università degli Studi di Bari, la MMSH - CCJ e Telemme, l' EFR di Roma.
Tra i vari aspetti legati all'evoluzione dei traffici nel Mediterraneo ci si è soffermati:
1. sulla trasformazione delle città, dei porti, degli approdi, dei cantieri in relazione ai traffici (l'organizzazione delle infrastrutture);
2. sulle procedure, sulle modalità e sui tempi di controllo delle merci e degli uomini ( controllo doganale, sanitario, fiscale);
3. sugli interventi in ambito socio-politico oltre che economico-finanziario (le strategie commerciali, l'assicurazione, gli accordi bilaterali);
4. sui modelli giuridici e sul quadro normativo-istituzionale oltre che sui sistemi fiduciari e di appartenenza (codici e consuetudini );
5. sui progressi della tecnica e della cultura degli scambi.
Al fine di discutere su questi aspetti sono stati organizzati tre workshop internazionali:
Napoli (14 -15 dicembre 2007): Istituzioni e trasporti marittimi nel
Mediterraneo tra Età antica e Crescita Moderna
Trieste (22-23 febbraio 2008): Acque, terre e spazi dei mercanti.
Istituzioni, gerarchie, conflitti e pratiche dello scambio nel Mediterraneo dall'Età antica alla modernità
Atene (2-3 aprile 2008) Social groups and practices of trading in the Mediterranean 17th-19th centuries
I risultati dei vari incontri, che saranno al centro di prossime pubblicazioni, hanno offerto interessanti chiavi interpretative circa l'evoluzione degli scambi in alcune aree del Mediterraneo. Stimolante è stato il confronto con quanti oggi operano all'interno di aree portuali strategiche nello sviluppo dei traffici via mare. Il coinvolgimento dell' autorità di sanità marittima del porto di Napoli e dell'Agenzia delle Dogane per la Calabria e la Campania ha offerto una pano-ramica sui controlli realizzati in alcuni dei porti chiave del Mediterraneo come Napoli, Salerno e Gioia Tauro. Visto l'interesse riscosso nei confronti dei temi affrontati è nostra intenzione allargare l'ottica e coinvolgere nell'analisi storica anche altri istituzioni soprattutto quelle della sponda sud del Mediterraneo. Molti infatti rimangono i nodi da sciogliere in merito alla scelta delle politiche commerciali, delle rotte, degli operatori e delle strategia di sviluppo dei traffici e dei servizi alla navigazione.