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RESCAR Ricercatori nelle scienze della vita in Europa

Le risorse umane per la R&S sono unanimemente considerate elemento essenziale per la diffusione e la promozione dell'innovazione. Insieme agli investimenti ed alle infrastrutture tecnologiche, poter contare su un pool di persone ad alta qualificazione, formate per la ricerca costitiusce uno dei fattori chiave della competitività sia nel quadro nazionale che internazionale.
I policy makers ed I ricercatori sociali pongono grande attenzione allo studio del contributo all'innovazione dei fattori di incentivo non prettamente economici ed al monitoraggio dell'output e della valutazione di stck e flussi di risorse umane per la ricerca. Le analisi vanno svolte per anticipare e saper rispondere alla domanda di indicazioni proveniente dai settori sia della policy che della ricerca. L'Irpps è in questo settore, per la sua lunga attività pregressa, un punto di riferimento.
Le scienze della vita svolgono un ruolo considerato sempre più importante per il contributo che esse danno all'avanzamento scientifico ma anche alla crescita economica ed alle connesse ricadute industriali. Settori chiave quali quello della salute, dell'agricoltura, delle tecnologie alimentari, dell'ambiente risentono fortemente del contributo delle ricerche svolte in queste scienze. Basti pensare alle attività di prevenzione e controllo delle malattie, al settore farmaceutico, allo svipuppo dei processi produttivi per la produzione alimentare o al miglioramento della sostenibilità delle produzioni agricole.
L'occupazione nel settore delle scienze della vita, ed il numero di progetti di ricerca attivati, inoltre, stanno crescendo in molti Paesi europei.
La Commissione Europea ha pertanto finanziato la partecipazione dell'Istituto nel progetto RESCAR, diretto a rilevare elementi conoscitivi sui ricercatori operanti in Europa nelle scienze della vita, con particolare riguardo alla formazione, alla carriera, alla mobilità.
Il lavoro è stato condotto sia utilizzando dati già esistenti che sviluppando e conducendo una nuova indagine, complessivamente su 10 Paesi dell'Unione Europea. All'Irpps è stata affidato lo studio di tre Paesi: Italia, Spagna e Portogallo.
L'obiettivo dell'indagine la rilevazione delle attività e dei livelli formativi raggiunti, dei percorsi di carriera, della mobilità di un campione di ricercatori europei sia nel settore pubblico che in quello privato.
I ricercatori raggiunti sono altamente rappresentativi di un livello qualitativamente elevato, il campione infatti è stato composto utilizzando due basi di dati chiave: quella delle pubblicazioni (ISI-Thomson citation database) e quella dei brevetti (European patent database). Un quarto del campione raggiunto (circa 3000 persone nei tre Paesi affidati all'Irpps) ha riempito il questionario on line. I risultati per ogni Paese, presentano come è ovvio, uno specifico differente profilo, ma nel complesso si può affermare che la comunità dei ricercatori italiani operanti nelle scienze della vita si presenta con un alto profilo, e si muove nel contesto internazionale ai più alti livelli.