Focus

Le Opere di Vico negli «Scrittori d'Italia»

Dedicata a uno dei maggiori filosofi italiani, l'applicazione web "Le Opere di Vico negli «Scrittori d'Italia»" (http://151.100.146.63/DirVico/BookReader/html/application.html) nasce nell'ambito della ricerca individuale a tema libero "Vico digitale", finanziata nel 2008-2010 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, sotto la responsabilità scientifica dell'Istituto CNR "Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle idee".
Obiettivo finale del progetto è di riunire in un prodotto informatico integrato tutti i materiali testuali e lessicali, relativi alle tre redazioni in italiano della Scienza nuova di Giambattista Vico (pubblicate nel 1725, 1730, 1744).
Per predisporre le risorse tecniche necessarie, e anche per la ricognizione o la verifica degli standard oggi disponibili per la rappresentazione digitale di testi e immagini, si è proceduto all'implementazione degli "opera omnia" di Vico pubblicati nel corso del Novecento dall'editore Laterza nella collana «Scrittori d'Italia» (in complesso otto volumi, di cui il secondo in tre tomi e il quarto in due).
Anche se in parte superati dalle nuove edizioni critiche, i volumi sono stati e sono ancora oggi, e in larga misura, punto di riferimento degli studiosi di filosofia e di letteratura italiana, insostituibili per la coerenza dei criteri editoriali di allestimento dei testi e di presentazione delle opere, nonché per le ampie note storico-critiche stese dai curatori, principalmente da Fausto Nicolini con contributi importanti di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile.
Mentre gli indici completi del contenuto sono stati riversati ex novo per ciascuno degli undici tomi, delle immagini JPEG erano già disponibili quelle prodotte dalla Biblioteca Digitale Italiana (http://www.bibliotecadigitaleitaliana.it/), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che nel 2006 ha provveduto a digitalizzare l'intera collana, testimone prezioso della nostra cultura letteraria e filosofico-scientifica, dopo che la Casa editrice Laterza aveva liberalmente acconsentito alla sua riproduzione. Grazie a quell'iniziativa, tutti gli oltre duecento volumi sono oggi a disposizione degli studiosi per la consultazione in linea presso il sito Web Biblioteca Italiana (http://www.bibliotecaitaliana.it/), che ospita la collezione.
Le trascrizioni dei testi, limitatamente a quanto è attribuibile a Vico (e dunque esclusi gli apparati e le note storiche di Nicolini), erano anch'esse disponibili da tempo presso il "Lessico Intellettuale Europeo", in una codifica obsoleta e pressoché tutte da revisionare. La loro correzione, l'aggiornamento e l'indicizzazione integrale - oggi ancora in corso - hanno costituito l'impegno primario di questa fase del progetto CNR, in vista di poter effettuare dall'interno dell'applicazione non solo lo scorrimento delle immagini, ma anche ricerche di passi e di termini-chiave, in modo integrato, sull'intero corpus vichiano.
Sono attualmente (a luglio 2010) interrogabili i volumi seguenti: I, II-1, II-2, III, IV-1, IV-2, per un totale di 469.524 occorrenze nelle varie lingue adoperate da Vico. I volumi già coprono - come si vede - una parte fondamentale degli scritti vichiani: tutte le opere giovanili, il "Diritto universale" (1720-21), la prima Scienza nuova (1725) e la cosiddetta Scienza nuova "seconda" (1730 e 1744). La ricerca di una parola nei testi restituisce il listato stampabile e integrale delle sue occorrenze, in contesti ritagliati direttamente e dinamicamente dalle immagini con la parola-chiave in evidenza. A sua volta, dal singolo contesto di circa sette righe, determinate secondo un criterio di bilanciamento della posizione della parola-chiave e di ottimizzazione della lettura, si può sempre risalire alla pagina o alle pagine integrali di origine.
Il progetto dell'ILIESI-CNR ha trovato il sostegno e l'incoraggiamento amichevole della Fondazione "Pietro Piovani" e del "Centro di studi vichiani", oggi parte dell'Istituto CNR per la "Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico moderno". A vario titolo, inoltre, hanno contribuito alla realizzazione l'Università "Sapienza" di Roma e l'Università di Napoli "Federico II".