Focus

Emissioni industriali sulle diossine

L'attività svolta è stata incentrata principalmente sullo studio dei processi chimici legati all'inquinamento ambientale, ed ha permesso di maturare l'esperienza necessaria a valutare, sul campo, l'affidabilità delle principali tecniche di campionamento e di analisi e lo studio di processi tecnologici e sistemi di abbattimento che consentano la riduzione degli inquinanti.
a) Sviluppo di metodiche per l'identificazione ed il dosaggio di microinquinanti organici
Lo sviluppo di tecniche on-line per il clean-up consentono di ottenere una migliore separazione ed arricchimento degli inquinanti ricercati, un minor tempo di esecuzione di analisi e un minor consumo di solventi. Le capacità separative della tecnica di gelpermeation permette di implementare il suo impiego analitico nei processi di estrazione, purificazione ed arricchimento delle sostanze presenti a livello di tracce.
Recenti studi europei sulla determinazione delle emissioni di PCDD/F e di PCB "diossina-simili" (così definiti a causa della loro elevata tossicità), hanno affrontato, in accordo con gli indirizzi comunitari legislativi e normativi del settore, lo studio di sistemi di campionamento automatici "in continuo" di tali inquinanti. In tale contesto abbiamo preso in esame alcuni sistemi di campionamento in continuo di PCDD/F e PCB e definito delle procedure per la loro validazione. A tal fine è fattiva la partecipazione agli organi nazionali ed internazionali di normazione dei metodi (CEN ed UNI). E' stata redatta e presentata una position paper italiana al CEN, sulle modalità di applicazione dei dati che provengono da questi campionatori. Si ritiene che i dati non debbano essere impiegati per la verifica del rispetto del limite ma per definire l'impatto dell'impianto.
b) Tecnologie di riduzione e abbattimento di inquinanti in emissione
Nel corso degli ultimi è stato portato avanti lo studio sulla riduzione della formazione delle diossine valutando l'introduzione dell'urea nella miscelazione di agglomerazione. Il forte potere riducente dell'urea e la sua capacità di formare complessi stabili con metalli catalizzanti, ne riduce il potere catalitico, ossigenante e clorurante. La ricerca di nuovi materiali adsorbenti, quali le zeoliti da impiegare per l'abbattimento di tali inquinanti è oggetto di valutazione. Il processo di sottrazione di queste specie chimiche porta ad un abbattimento delle specie in fase gassosa ed un arricchimento in fase solida delle specie chimiche inquinanti, con una riduzione nel bilancio di massa complessivo di specie tossiche formate per ricombinazione in fase gassosa. Questo processo coinvolge anche interazioni forti tra solido e matrici gassosa e/o liquida che portano a fissare gli inquinanti in forme relativamente stabili sulla fase solida migliorandone le caratteristiche in funzione del recupero o dello smaltimento finale dopo il trattamento.
Con il Consorzio Polieco è stata effettuata una sperimentazione sul recupero ai fini energetici delle plastiche in un impianto di combustione alimentato con lolla di riso. I risultati per le condizioni di marcia esercite hanno mostrato che non vi sono variazioni sulle emissioni sia per i macro che microinquinanti.
c) Controllo e certificazione dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni industriali
Tale attività viene effettuata unicamente per aziende di rilevanza nazionale che hanno specifici problemi ambientali. Sono stati sviluppati i criteri e le metodologie da applicare per la certificazione dei Sistemi di Monitoraggio in continuo delle Emissioni (SME). Inoltre per un caso specifico è stato necessario sviluppare un metodo di riferimento per la determinazione in emissione dell'etiliden norbornene, che ha consentito successivamente la certificazione del sistema di monitoraggio installato al camino.