Nota stampa

Terremoto Marocco 8 settembre: deformazione ed evoluzione dell'Atlante Marocchino

10/09/2023

Carta strutturale schematizzata dell'Atlas Occidentale. Le frecce indicano le direzioni di trasporto tettonico misurate lungo le faglie principali. In basso una sezione geologica schematizzata dove è ubicato l'epicentro dell'evento sismico dell'8/09/2023
Carta strutturale schematizzata dell'Atlas Occidentale. Le frecce indicano le direzioni di trasporto tettonico misurate lungo le faglie principali. In basso una sezione geologica schematizzata dove è ubicato l'epicentro dell'evento sismico dell'8/09/2023

L’Atlante marocchino è una catena a doppia vergenza formatasi durante l’estensione del Mesozoico (fase di Rift) e compressa durante il tardo Cenozoico. Il suo attuale stile deformativo è quindi molto complesso poiché le strutture sono spesso ereditate dalle fasi deformative precedenti (Lanari et al., 2023). Inoltre, i depositi di rift, ricchi in gesso e sale, variano in spessore lungo la catena favorendo localmente la presenza di scollamenti. Una ricerca condotta dall’’Università Roma Tre, il CNR, l’ETH di Zurigo, l’’Università di Firenze e dall’Università di Marrakech ha recentemente definito lo stile strutturale e deformativo dell’Atlante che, specialmente nella sua porzione più occidentale, è caratterizzato da ‘strain partitioning’ (ripartizione della deformazione). I settori frontali si deformano, quindi, per sovrascorrimento (Figura 1, frecce rosse), mentre i settori interni alla catena si deformano con cinematica prevalentemente trascorrente (Figura 1, frecce blu; Lanari et al., 2020). Il limite tra le placche africana ed europea è ‘diffuso’ e distribuito su una vasta quantità di strutture a causa della lenta convergenza delle placche eurasiatica e nubiana che raggiunge velocità di circa 4 mm/anno.

Il terremoto del 08-09-2023 è avvenuto alle 00:11 (ora italiana) enucleandosi alla profondità di circa 18 km con epicentro sul fianco settentrionale dell’Atlante. La magnitudo momento è stata di 6.8.

Il terremoto si localizza nei settori nordoccidentali dell’Alto Atlante, dove la deformazione in relazione alla compressione avviene principalmente per sovrascorrimento (faglie inverse a basso angolo). Il meccanismo focale del terremoto (Fonte USGS) suggerisce due possibili piani dove la rottura sismogenetica potrebbe essere avvenuta: il primo piano è sud-immergente con pendenza di circa 20-30°, e il secondo è nord-immergente con pendenze più elevate di 60-70°. Capire a quale sistema di strutture dobbiamo attribuire la rottura che ha generato il recente terremoto non è quindi semplice. Si potrebbe trattare dei sovrascorrimenti situati ben più a nord dell’epicentro, più a nord anche della stessa città di Marrakech, dove l’antica spalla del rift Mesozoico è riattivata (Sezione in Figura 1; Lanari et al., 2020). Allo stesso tempo, si potrebbe anche trattare del sistema di faglie Tizin’Test ad alto angolo che, con cinematica trascorrente destra, accomoda la deformazione nei settori interni della Catena (Sezione in Figura 1; Lanari et al., 2020). Nelle ore successive avremmo la possibilità di definire la soluzione migliore dall’elaborazione di dati satellitari e dalla distribuzione delle repliche.

Per informazioni:
Riccardo Lanari
Cnr - Igg
riccardo-lanari@cnr.it
Sandro Conticelli (direttore Cnr-Igag), email: sandro.conticelli@igag.cnr.it
Claudio Faccenna (consigliere scientifico Cnr-Dstta, ordinario di geologia strutturale presso Università di Roma 3 e direttore della sezione Dinamica della litosfera presso GFZ Potsdam), email: claudio.faccenna@uniroma3.it

Ufficio stampa:
Francesca Gorini
Ufficio stampa Cnr
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Responsabile Unità Ufficio stampa:
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