Il controllo dello spin di singoli elettroni ha un grande interesse per le future applicazioni nel campo dell'elettronica e della spintronica. Tuttavia per ottenere questi fenomeni a temperatura ambiente è necessario confinare gli elettroni su isole conduttive di dimensioni ridottissime, quasi atomiche. Sebbene questo tipo di confinamento sia oggi realizzabile, la difficoltà tecnologica diventa quella di controllare in maniera indipendente le diverse isole conduttive separate da pochi nanometri. Un obiettivo quasi proibitivo.
Recentemente il gruppo di ricercatori dei laboratori Nest dell'Istituto Nanoscienze del Cnr (CnrNano) e Scuola Normale Superiore (SNS), coordinato da Stefano Roddaro, ha dimostrato che è possibile controllare lo stato di più nano-isole senza dover ricorrere alla complessa fabbricazione di singoli nanoelettrodi allineati su ciascuna isola. Si tratta di un metodo innovativo, che aggira alcune delle difficoltà tecnologiche chiave, e che apre una nuova strada per la realizzazione di dispositivi di questo tipo operanti a temperatura ambiente. Un risultato inatteso e per certi versi controintuitivo. "Abbiamo utilizzato una tecnica basata sull'effetto Stark", spiega Stefano Roddaro, "che permette di influenzare in maniera diversa gli stati quantici degli elettroni in diverse isole conduttive pur sottoponendole esattamente alla stessa perturbazione esterna. Questo approccio ci ha permesso di osservare il fenomeno noto come "bloccaggio di spin" a 15 gradi Kelvin, una temperatura mai raggiunta prima e potenzialmente estrapolabile fino a temperatura ambiente". Questa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Nanotechnoly 9, 949 (2014),
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