L'assorbimento coerente perfetto, osservato per la prima volta 3 anni fa in una lamina di silicio, ha attratto un grande interesse nella comunità scientifica in quanto da un punto di vista teorico è l'esatto inverso dell'azione laser: infatti dà luogo a un dispositivo che assorbe completamente la luce, contrariamente al laser che la genera. In generale infatti l'assorbimento della luce da parte di un materiale dipende dalle sue proprietà dielettriche e cresce in proporzione al suo spessore. Tuttavia, quando ad incidere sul materiale non è un fascio di radiazione ma due fasci coerenti tra di loro, si può verificare un fenomeno di interferenza che o elimina completamente l'assorbimento (trasparenza perfetta) o lo rende totale (assorbimento perfetto), indipendentemente dalle proprietà del materiale.
In un articolo pubblicato su Nature Physics 10, 830-834 (2014), ricercatori del laboratorio Nest dell'Istituto Nanoscienze del Cnr (CnrNano) e Scuola Normale Superiore, in collaborazione con colleghi di Ifn-Cnr e Iom-Cnr, hanno mostrato che è possibile realizzare l'assorbimento coerente perfetto, un fenomeno complesso ma assimilabile a un 'laser al contrario', in una classe di nanostrutture finora mai testata per questo fenomeno, in cui materia e radiazione sono legati indissolubilmente. La ricerca svolta presso CnrNano ha mostrato che è possibile riprodurre questo fenomeno anche nei sistemi dove la luce e la materia sono legati indissolubilmente, una situazione nota ai fisici come regime di interazione forte luce-materia.
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