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AIR, apprendere insieme in rete

AIR è un sistema di formazione in rete per docenti in servizio. Con questo sistema si volevano studiare e sperimentare modi e strumenti che possano contribuire allo sviluppo e al supporto di una comunità di docenti che si pongono all'avanguardia nell'innovazione scolastica. Tali docenti sono indicati come "docenti pionieri". Il sistema e il corso da esso supportato sono stati i principali strumenti usati per dar vita a un embrione di comunità di pratica. Uno dei primi problemi affrontati dal progetto ULEARN è stata l'individuazione della figura del docente pioniere. Questa è stata oggetto di uno studio specifico e di una lunga negoziazione all'interno della partnership. La figura del docente pioniere è catturata da una matrice, che descrive la progressione professionale di un docente pioniere. Un qualunque docente può riconoscersi in una delle categorie indicate nella matrice.


Nel corso AIR per individuare i docenti da ammettere al corso (250 partecipanti su 1500 domande pervenute) è stato realizzato un questionario basato su tale matrice.


Nella definizione dei contenuti e degli obiettivi di AIR sono emerse due esigenze. Da un lato appariva importante che i partecipanti imparassero a cooperare in modo sistematico, per iniziare a pensarsi come comunità di pratica, dall'altro appariva necessario che condividessero l'essenza dell'innovazione scolastica e in qualche modo padroneggiassero i mezzi per realizzarla. Il syllabus del corso si è perciò focalizzato su questi due temi fondamentali:



  • le tecniche di collaborazione in rete per l'apprendimento e il concetto di comunità di pratica

  • il concetto di ambiente di apprendimento e le relative metodologie di sviluppo.


Un corso misto presenza/online, basato sul modello delle comunità di apprendimento, funziona se il numero dei partecipanti è molto basso (da 15 a 25). Come fare fronte allora alla formazione di un elevato numero (migliaia) di docenti usando questo tipo di corsi? La risposta è una sola: è necessario prevedere tante edizioni parallele dello stesso corso e precisamente un numero uguale a quello dei partecipanti diviso, diciamo, per 20. Quindi ad esempio per formare 10000 docenti sono necessarie 500 edizioni parallele. Quali sono i requisiti di un sistema in grado di supportare 500 o anche 5000 edizioni parallele di un corso? Tre sono gli elementi chiave di questo sistema: a) l'apparato tecnologico, b) i formatori in rete, c) il coordinamento. In AIR abbiamo assunto che una struttura distribuita possa supportare meglio questo tipo di corsi e sia più rispondente al criterio di autonomia, a cui si ispira la nuova organizzazione scolastica. Il sistema di gestione di AIR si configura così come un sistema di sistemi, organizzati a livello regionale e coordinati da un nucleo centrale di coordinamento. In AIR, il sistema regionale a sua volta prevede una rete di centri risorse coordinati a livello regionale. Un centro risorse è una scuola equipaggiata con un sistema CMC, amministrato da un tecnico o da un insegnante, che dedica parte del suo tempo a questo compito.


Il nucleo di coordinamento regionale recluta i partecipanti, organizza le edizioni dei corsi individuando i formatori in rete, rendendo disponibili i materiali ecc. Il nucleo di coordinamento regionale è anche responsabile di tutti gli aspetti organizzativi, del monitoraggio e della valutazione delle edizioni regionali. Questo sistema regionale è in grado di erogare corsi progettati e realizzati a livello centrale, come nel caso di AIR, ma può anche sviluppare autonomamente percorsi di formazione allorché siano disponibili il know how e le risorse necessarie. Tale architettura consente di dare un seguito ai corsi per i docenti, perché i centri risorse offrono il supporto tecnologico necessario per la realizzazione in classe dei progetti elaborati dai partecipanti ai corsi. Per provare la fattibilità di tale impianto, è stato realizzato un sistema pilota che ha erogato 10 edizioni parallele del corso AIR (6 in Lombardia e 4 in Liguria). Il sistema pilota coinvolge due sottosistemi regionali. In Liguria sono stati realizzati 2 centri risorse, in Lombardia 3.