Secondo un’indagine Eurostat del 2005 ben il 46% dei cittadini europei tra i 24 ei 55 anni ha capacità nulle o molto modeste di interazione con il computer, difetta cioè dei prerequisiti minimi per sviluppare quella competenza digitale oggi necessaria per partecipare pienamente alla società dell’informazione.
Accanto a politiche volte ad aumentare le possibilità di accesso alle tecnologie persiste dunque l’esigenza di interventi di prima formazione rivolti a questa fascia di persone.
Ma quale approccio conviene seguire nello svolgimento di tali iniziative, quali contenuti privilegiare?
Si tratta di un ambito piuttosto problematico e ciò sia per le peculiarità che caratterizzano la formazione degli adulti in generale – quelle di doversi svolgere in tempi limitati, al di fuori di un contesto applicativo reale condiviso e di riguardare persone con diverse motivazioni e background- sia per la mutevolezza dell’ambito di conoscenza a cui si fa riferimento, il cui dominio non può esaurirsi con brevi interventi formativi, ma richiede apprendimento continuo, tempo ed esperienza nel fronteggiare problemi reali in contesti reali.
Su questo tema l’ITD ha sviluppato una particolare esperienza ed ha elaborato negli anni 2001-2002 un approccio originale, denominato NIC, per la prima formazione informatica di adulti, approccio, che dopo la sua messa a punto sperimentale, è stato ed è ampiamente utilizzato come standard dell’offerta formativa della Provincia di Genova (dal 2003 ad oggi il corso NIC ha avuto oltre 160 edizioni con più di 1700 partecipanti).
Nel 2006-2007 il NIC e i relativi materiali sono stati il cuore di un progetto europeo, nell’ambito della “E-learning iniziative”, denominato EuNIC, finalizzato a trasferire l’approccio elaborato nel contesto di altri Paesi Europei (Grecia, Bulgaria, Portogallo e Lettonia).
Il progetto ha comportato la revisione dei materiali originali del corso, per adeguarne i contenuti sia all’evoluzione tecnologica intercorsa sia a situazioni socio-culturali diverse, ma ha mantenuto inalterate le caratteristiche dell’approccio originale nonché il suo obiettivo di fondo: formare un “principiante consapevole” cioè una persona che sa interagire con il computer per svolgere semplici compiti; che comprende a grandi linee la logica di funzionamento della tecnologia i suoi limiti e le sue potenzialità; e che, soprattutto, è in grado di apprendere in maniera autonoma nuove competenze di uso della tecnologia.
L’approccio proposto per raggiungere tale obiettivo
- centra l’attenzione su un nucleo ristretto di concetti e di capacità operative chiave, il cui possesso è fondamentale per qualsiasi successivo apprendimento;
- privilegia una didattica per problemi, piuttosto che l’insegnamento delle caratteristiche puntuali dei vari ambienti e programmi informatici;
- suggerisce strategie di insegnamento volte a promuovere atteggiamenti e metodi di lavoro utili a sviluppare l’autonomia dei partecipanti.
Il corso, della durata complessiva di 80 ore, prevede un nucleo iniziale piuttosto breve dedicato all’acquisizione di un limitato numero di concetti e competenze base (“fondamentali”);
una fase successiva di 50 ore basata sullo sviluppo di un progetto di lavoro che fa da filo conduttore all’introduzione e all’uso dei vari applicativi (“Immersione”); e,
infine, un ultimo stadio finalizzato ad allargare gli orizzonti del corso, inquadrando il tema da punto di vista storico ed esplorando aspetti di uso individuale della tecnologia (“Emersione”). Il progetto di trasferimento in chiave europea, oltre all’analisi delle esigenze locali e al riadattamento in versione multilingue dei materiali didattici per gli studenti (dispense, software tutoriali interattivi, files), ha incluso
- l’elaborazione di una guida-docente volta a facilitare l’organizzazione e la conduzione dei vari incontri;
- la formazione a distanza di un gruppo di docenti pionieri (14 in totale) dei diversi Paesi Europei coinvolti;
- l’elaborazione di un modello di valutazione e dei relativi strumenti (questionari per docenti e studenti, test d’apprendimento) per il monitoraggio e la valutazione dei corsi pilota condotti nei diversi Paesi (4 corsi con circa 60 partecipanti dai 24 ai 65 anni in totale).
Il numero limitato di corsi svolti e di partecipanti coinvolti non autorizza a trarre conclusioni certe sulla trasferibilità su larga scala di Eunic; tuttavia i dati qualitativi e quantitativi raccolti durante nella fase pilota del progetto (in particolare, quelli relativi al gradimento espresso da docenti e studenti e ai risultati delle prove di verifica) sono molto positivi e tendono a confermare la praticabilità e l’efficacia dell’approccio anche al di fuori del contesto in cui è nato.
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