Focus

Tecniche di acquisizione, elaborazione e rappresentazione ad alta risoluzione mediante GPR - Ground Penetrating RAdar

Responsabile: Dr. Salvatore Piro
Le metodologie della Geofisica Applicata sono impiegate e continuamente innovate dal punto di vista teorico-applicativo, per risolvere problemi legati alla corretta ricostruzione fisico-geometrica degli ambienti sepolti, contribuendo ad arricchire le conoscenze relative ai primi metri di sottosuolo, potenziali contenitori di preesistenze antropiche.
Le indagini vanno considerate come il "momento di verifica" delle informazioni sulle preesistenze fisiche ed antropiche di un dato territorio, ottenute attraverso l''acquisizione e l''interpretazione di immagini telerilevate. Tra i metodi che vengono impiegati, il GPR (Ground Penetrating Radar) è oramai annoverato, in funzione ai principi fisici che lo caratterizzano, tra le tecniche da Remote-Sensing, rappresentando pertanto l''anello di continuità tra le informazioni desunte dai sensori posti in aria (al di sopra della superficie terrestre) con le informazioni relative al volume di sottosuolo investigato (contenitore delle preesistenze). In questo quadro la prospezione GPR viene "mirata" sul territorio, al fine di produrre "mappe" da inserire nella cartografia tematica computerizzata che costituirà in tal modo lo strumento per la rappresentazione sintetica delle caratteristiche fisiche e degli indizi di tutte le preesistenze antropiche di un dato contesto territoriale. Il passo successivo di questo processo, come si è avuto modo già di verificare, è rappresentato dal tentativo di ricostruire la forma tridimensionale delle strutture oggetto di identificazione. Una fedele ricostruzione dei volumi investigati e della distribuzione spaziale dei processi di interazione, cui è soggetto il corpo nel mezzo che lo ingloba, in particolare nelle zone di contatto, costituisce l'aspetto di conoscenza primario di un progetto di studio che contempli l'impiego della Geofisica Applicata. Un esempio applicativo di questo percorso di studio è rappresentato dall'area archeologica sita sull'Altopiano di Arcinazzo (Roma), caratterizzata dalla presenza di una Villa romana, attribuita all'Imperatore Traiano. L'area degli Altopiani di Arcinazzo è considerata "un'area Test" nell'ambito di un progetto di ricerca congiunto tra il settore geofisico dell'ITABC e la Soprintendenza Archeologica per il LAzio. Su quest'area, nel corso di diverse campagne di indagine con il HR-GPR, sono stati investigati circa 10 ettari di superficie. Tali indagini hanno permesso di testare diversi passi di campionamento del segnale GPR nel sottosuolo, verificando le condizioni ottimali di acquisizione per ottenere un alto grado di risoluzione in termini di localizzazione sia orizzontale che verticale delle strutture ricercate. Inoltre l''ottimizzazione del software che genera e rappresenta le time-slices (mappe 2D, a tempi costanti, dei valori assoluti delle ampiezze delle riflessioni GPR) ha permesso di incrementare il grado di risoluzione grafica necessaria per rappresentare in modo sempre più aderente alla realtà, la forma e gli spessori delle strutture localizzate nel sottosuolo.