In tutto il mondo ogni anno sono messi in coltura per scopi commerciali milioni di ettari di piante geneticamente modificate, comprendendo varietà di soia, mais, pomodoro, patate, cotone, tabacco e colza. È importante che ogni effetto collaterale potenzialmente negativo delle piante GM sia studiato in dettaglio e la ricerca in tal senso è stata approfondita nel corso degli ultimi anni.
Il gruppo di ricerca dell'Unità di Ecologia Applicata e Controllo Biologico dell'ISE-CNR ha studiato l'effetto di una coltura di mais transgenico sia in laboratorio che in pieno campo allo scopo di evidenziare un possibile effetto del Bt mais sugli insetti non bersaglio.
La resistenza dei fitofagi al Bacillus thuringiensis è stata studiata in laboratorio su popolazioni Plodia interpunctella, specie di Lepidottero che comunemente infesta il mais in magazzino. A tal fine sono stati condotti dei biosaggi utilizzando un isolato di B. thuringiensis subsp. kurstaki (Btk), attivo sulle larve dei Lepidotteri, ed è stata valutata la mortalità delle popolazioni selezionate con il trattamento sulle generazioni successive.
I risultati dimostrano che dopo un trattamento con l'isolato Btk la P. interpunctella può acquisire resistenza, valutata come incremento della CL50, dopo appena una generazione e che tale resistenza può addirittura essere aumentata di oltre 5 volte. I risultati confermano le rilevazioni fatte da altri autori su fenomeni di resistenza di popolazioni di P. interpunctella indotti utilizzando diverse metodologie sperimentali.
La scelta della Chrysoperla carnea, quale insetto test (Fig. 1) da utilizzare nei saggi di tossicità in laboratorio, è stata suggerita dal ruolo importante che svolge tale insetto nella catena trofica in quanto le larve di questo Neurottero si nutrono di fitofagi. Le esperienze condotte hanno evidenziato che le larve di Crisopidi hanno necessità, nelle prime fasi di vita, di assumere liquidi zuccherini come fonte di energia per la ricerca della preda. È in questa fase che le larve risulterebbero più vulnerabili e più esposte ad interagire in modo diretto con la pianta transgenica. Tuttavia è stato comunque osservato che i succhi di Bt-mais, oltre ad avere una scarsa appetibilità e tossicità, difficilmente possono venire assunti direttamente dall'insetto in quanto questo non è in grado di pungere i tessuti della pianta. Le prove di tossicità con Bacillus thuringiensis kurstaki hanno evidenziato che C. carnea è sensibile al trattamento che ha effetti sia acuti, in termini di mortalità soprattutto sulle larve più giovani, che subletali con riduzione della fecondità delle femmine adulte.
Le indagini in campo sono state condotte confrontando due varietà di mais di cui una transgenica (Compa CB), con il carattere della resistenza a Ostrinia nubilalis e Sesamia nonagrioides, e una isogenica non transgenica (Fig. 2) corrispondente (Dracma). Sono state stimate le densità di popolazione di alcuni gruppi di artropodi che vivono nei campi di mais, compresi i fitofagi specifici della coltura. Il mais transgenico ha dimostrato una buona capacità di autoprotezione sino alla fioritura dopo la quale l'infestazione da parte dei due Lepidotteri bersaglio si è sviluppata in modo notevole. I risultati ottenuti confrontando il numero di insetti osservati e catturati nelle parcelle delle due varietà, sembrano indicare che il mais transgenico non ha effetti significativi sulle specie non bersaglio, sia zoofaghe che fitofaghe, prese in considerazione.
Vedi anche: