Nell'ambito della macrolinea "Ricerche sull'ecologia delle popolazioni, gestione delle biorisorse e della biodiversità, bioindicatori di qualità ambientale, produzione biomasse microbiche" dell'ISE sono state identificate le ecoregioni prioritarie per la conservazione dei Roditori.
L'attuale importanza di mappare la biodiversità e la necessità di identificare aree prioritarie per la conservazione, che non siano specie-specifiche, evidenziano l'importanza dei Roditori come un ottimo gruppo indicatore di biodiversità. Ciò è dovuto alla loro ampia distribuzione (tutti i continenti ad eccezione dell'Antartico), alla colonizzazione di tutti gli habitat e alle oltre 2000 specie attualmente riconosciute (più del 40% di tutte le specie di Mammiferi). Considerato l'alto numero di specie, peraltro non ancora ben definito, lo scarso interesse e i pochi fondi a disposizione per la conservazione dei Roditori insieme alla necessità di prevenire la completa estinzione di intere linee filogenetiche a livello di genere, sottofamiglie e famiglie, ci ha portato a proporre e sperimentare un approccio di ricchezza tassonomico a livello sopraspecifico (genere). L'approccio a questo livello tassonomico è risultato più realistico avendo una base molto più stabile e permette di evidenziare e conservare linee evolutive antiche e rare che contribuiscono notevolmente alla diversità che altrimenti risulterebbero penalizzate rispetto a quelle di formazione più recente o più speciose.
L'indagine ha identificato 62 generi di Roditori minacciati (tutti quei generi che hanno tutte le specie classificate in accordo con le categorie di rischio indicate dalla IUCN-World Conservation Union) maggiormente concentrati nelle Filippine, in Nuova Guinea, a Sulawesi, ai Caraibi, nelle foreste temperate della Cina e nella Foresta Atlantica del Brasile. Quasi tutte queste aree si sovrappongono a quelle già identificate con altre metodologie come "hot-spot" o aree che contengono specie con areali molto ristretti. Alcune invece non rientrano in queste aree riconosciute a livello globale per il mantenimento della biodiversità ma in altre che sono molto importanti per i Roditori come le ultime foreste nel Togo (Africa occidentale), le aree steppiche dell'Asia centrale o quelle desertiche del Corno d'Africa.
Questa ricerca oltre all'interesse scientifico ha una forte ricaduta applicativa in quanto costituisce un utile strumento per le attività di pianificazione delle aurorità governative e integra i dati per ogni iniziativa intrapresa dalle organizzazione conservazionistiche internazionali.
Nell'ambito di questa attività è stata avviata una collaborazione con il Natural History Museum di Londra per testare i dati ottenuti attraverso modelli elaborati da un apposito programma di mappatura di biodiversità (Worldmap) concernenti la ricchezza di generi, rarità, endemismo e biogeografia.
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