Il Rapporto sul Mediterraneo è una pubblicazione annuale dell'ISSM.
I tre quarti della popolazione del Mondo dispone di un quarto del prodotto mondiale. Il 10 per cento più ricco dispone della metà. E', questa, un'informazione che si legge spesso a proposito della distribuzione del prodotto fra paesi all'inizio del terzo millennio. Già intorno all'anno 2000, nella disuguaglianza su scala mondiale, le cose stavano, tuttavia, cambiando. Questo cambiamento si è poi accelerato negli ultimi anni. Lontana sembra l'epoca in cui, in economia, si guardava allo sviluppo come a un processo cumulativo; che accresceva, cioè, il benessere di chi era già ricco, mentre aumentava la miseria dei più poveri. Allora cinquanta anni fa l'economista K. G. Myrdal, per rappresentare la disuguaglianza crescente, citava la frase biblica in cui si dice che chi più ha più avrà e vivrà nell'abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche il poco che ha. Sembra oggi più realistico pensare che la modernizzazione economica, cominciata due secoli fa, abbia interessato, all'inizio, una parte soltanto della popolazione del globo: l'Europa e poco dopo i paesi d'immigrazione europea, fra cui soprattutto gli Stati Uniti.
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