Focus

Biomonitoraggio ambientale mediante test citogenetici su animali allevati al pascolo in zone a rischio (Mutagenesis 2006)

Gli animali domestici, specie quelli allevati al pascolo, rappresentano delle vere e proprie sentinelle ambientali in quanto, alimentandosi di specie vegetali e terreno (quest'ultimo assunto insieme ai vegetali) presenti nel luogo di allevamento, danno un'idea del grado di contaminazione dell'ambiente e, quindi, della catena alimentare. Infatti, molte sostanze mutagene presenti nell'ambiente passano, attraverso i prodotti animali, all'uomo ponendo le basi per l'insorgenza di alterazioni del quadro clinico (disturbi riproduttivi, ormonali ed immunitari). Controllare tali animali significa, quindi, controllare la catena alimentare e, indirettamente, anche la salute umana. E' noto che molte sostanze mutagene lasciano chiari segni a livello cromosomico (gap, rotture cromosomiche e cromatidiche, frammenti) che denotano genomi potenzialmente esposti a mutazioni genetiche (errate divisioni cellulari sia a livello mitotico che meiotico). Studi citogenetici condotti su pecore allevate nella provincia di Napoli ed esposte sia a bassi che alti livelli di diossine hanno rivelato una spiccata fragilità cromosomica risultata essere, rispettivamente 4, 8 e 14 volte in pecore esposte, rispettivamente a 5, 39 e 51 pg/g di grasso di diossine, rispetto a quella rinvenuta in pecore di controllo (non esposte alle diossine). Anche i livelli di scambi intercromatidici (SCEs) sono risultati significativamente più alti (P<0,001) nelle pecore esposte alle diossine, rispetto a quelli riscontrati nei controlli.

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