Nel monitoraggio dei fenomeni franosi (Fig. 1) è vitale che si ottengano serie di dati continue, affidabili e contemporaneamente ottenute per vie diverse, in modo da aver garantita la fedeltà al vero del modello che viene ricostruito in base ai dati del monitoraggio. La continuità è necessaria per l'acquisizione dei dati che rivelano i fenomeni transienti che possono spiegare molti aspetti poco chiari dei fenomeni feranosi.
L'applicazione di strumentazione innovativa permette un monitoraggio in continuo dell'evoluzione dei fenomeni franosi e l'acquisizione dei diversi parametri che caratterizzano i movimenti di versante, con sufficiente garanzia di continuità e precisione. Sul piano tecnologico, si sono sviluppate in questi ultimi anni diverse innovazioni, una delle quali è stata sviluppata presso la Sezione di Torino. Essa consiste nel Sistema Inclinometrico Automatizzato, (SIA, Brev. CNR n° TO98A000555, Figg. 2,3,4, e 5), progettato per rilevare in continuo i movimenti di profondità in sostituzione delle tradizionali colonne inclinometriche fisse. La Sezione di Cosenza, per consentire la riapertura di una importante strada chiusa al traffico in seguito alla riattivazione di una grande frana, installò, nel 2000, un sistema di monitoraggio basato sugli spostamenti misurati mediante una rete GPS e semplici quadrilateri di deformazione lungo le fratture principali (Fig.g. 6,7,8). Poco dopo vennero installati due tubi inclinometrici in modo da avere anche le deformazioni in profondità (Fig. 9). Vennero inoltre installati sondaggi piezometrici ed una stazione meteorologica. I dati di una stazione GPS, di due piezometri e della stazione meteorologica venivano elaborati e teletrasmessi in continuo mediante un sistema satellitare Orbcom ad una stazione-base presso l'IRPI, interrogabile anche via www. Il sistema venne interamente progettato e messo in opera sotto la guida di ricercatori dell'IRPI, con il contributo di un'impresa specializzata in tecnologie informatiche. Oltre all'innovazione del sistema di teletrasmisisone dei dati, il sistema era innovativo in quanto implicava la cooperazione, coordinata dall'IRPI, di diversi enti territoriali, fatto questo mai realizzato fino ad allora in Calabria. Tutti i dati derivati dalle diverse fonti convergettero verso un unico modello del fenomeno franoso, oltre a consentire la gestione dell'emergenza viaria. Altri casi di impiego di tecnologie innovative nel monitoraggio dei fenomeni franosi si sono avuti nel recente passato per altri casi come la frana del Tessina (Sez. di Padova), di Assisi (Sez. di Perugia), di Caramanicoo (Sez. di Bari), che qui non si desrivono per limiti di spazio.
Tecnolgie da telerilevamento (SAR) sono in corso di sviluppo presso diverse sezioni e sono molto promettenti per le indagini a scala regionale. Il monitoraggio, infine, non è di per sè una novità, ma senzaltro è un potente mezzo per lo sviluppo delle conoscenze nel campo dei fenomeni franosi.
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