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DIAGNOSI MOLECOLARE E PREVENZIONE DELLA MALATTAI DI WILSON

La malattia di Wilson (WD) è un difetto genetico del metabolismo del rame trasmesso come carattere autosomico recessivo e caratterizzata da una difettosa eliminazione del rame stesso attraverso le vie biliari cui consegue un suo progressivo accumulo e tossicità nel fegato, nel sistema nervoso centrale e in altri organi come la cornea, lo scheletro, ecc.
La sua incidenza nel mondo è approssimativamente di 1/50-100000 nati vivi mentre nella popolazione sarda, sulla base di precedenti studi epidemiologici, è di circa 1/10000 nati vivi ed è quindi una delle più alte nel mondo. Inquesti anni abbiamo analizzato 463 famiglie provenienti dall'Europa del Sud. Lo studio molecolare condotto attraverso i metodi di SSCP e sequencing ha avuto un'alta percentuale di successo nelle varie popolazioni (circa 90%). Inoltre abbiamo osservato che particolari mutazioni predominano in particolari popolazioni. Per ciascuna delle popolazioni analizzate esiste un numero limitato di difetti presenti nella maggioranza dei casi. Si tratta di dati importanti che consentono l'utilizzo delle tecniche di biologia molecolare a scopo diagnostico.
Nella popolazione sarda lo studio molecolare di pazienti Wilson ha evidenziato che le 6 mutazioni più frequenti sono presenti nell'85% dei cromosomi analizzati. Tra queste, quella localizzata nella regione promoter, è presente nel 60% dei cromosomi WD. Questo dato suggerisce la presenza di un effetto fondatore. Attraverso lo screening condotto su un campione random costituito da 5290 soggetti di origine sarda e limitato alla ricerca della sola mutazione più comune, abbiamo identificato 121 eterozigoti con una frequenza di portatore di 1:43. Avvalendoci della legge di Hardy-Weinberg abbiamo calcolato il numero dei nuovi malati attesi che è risultato essere di circa 5/15000 nati vivi per anno.
Essendo la malattia di Wilson dovuta ad un progressivo accumulo di rame nei tessuti, cui consegue il danno tissutale, è importante che venga diagnosticata in uno stadio precoce al fine di potere, con un adeguato trattamento, evitare gli effetti tossici dovuti all'accumulo. A questo scopo vorremmo organizzare uno screening pilota neonatale della durata di 3 anni per stabilire l'esatta incidenza della malattia nella popolazione sarda. Riguarderà tutti i neonati, che possono calcolarsi in circa 15000 all'anno. Verrà analizzato il DNA estratto dai cartoncini di supporto (Guthrie cards) utilizzati per altri screening neonatali come la Phenilketonuria. Studieremo in essi la presenza delle 6 mutazioni più comuni. Attualmente stiamo provando diversi approcci e metodiche per rendere lo studio fattibile dal punto di vista tecnico. La fattibilità e l'importanza di tale studio è dovuta ai seguenti motivi: la popolazione sarda è caratterizzata da un alto grado di omogeneità genetica; é nota la maggioranza dei difetti molecolari della malattia di Wilson in Sardegna; esiste una terapia adeguata basata sull'uso di sali di Zinco che agiscono bloccando l'assorbimento del rame a livello intestinale. Per tali motivi uno screening neonatale basato sui metodi di analisi del DNA potrebbe contribuire in modo decisivo nella prevenzione della malattia di Wilson nella popolazione sarda.