L'Istituto di Linguistica Computazionale (ILC) è storicamente
all'avanguardia nello sviluppo di metodologie e strumenti per il
trattamento del testo. Particolare interesse è proiettato nel
settore "Digital Library per le Scienze Umane". Una delle frontiere più
interessanti della Biblioteca digitale è rappresentata senza dubbio dalla
parola "integrazione": integrazione sia nel senso già ben noto
del "multimediale" sia come cooperazione funzionale di diverse
modalità di accesso ai materiali. Il ruolo che la riproduzione digitale
delle immagini ha assunto da qualche anno nell'ambito della filologia del
testo viene considerato strategico anche in relazione allo sviluppo
delle "biblioteche digitali". Cresce l'interesse alla ricerca e allo
sviluppo di prodotti software in grado di aumentare la fruibilità
telematica del patrimonio documentario e soprattutto librario. Le
procedure di analisi testuale, patrimonio dell'ILC, possono essere
integrate in sistemi bibliotecari, associando le funzioni di accesso al
testo (immagine e/o full text) in nuove tipologie di servizio da
affiancare a quelle tradizionali. Da citare le esperienze del CIBIT -
Biblioteca Italiana Telematica (integrazione del motore di analisi
testuale DBT) e quelle relative alla gestione di periodici in formato
digitale in collaborazione con il Warburg Institute di Londra e con
l'università di Trento (progetto CIRCE riviste culturali europee).
La collaborazione tra linguistica computazionale e "Digital library"
comprende inoltre: tecniche di normalizzazione della terminologia;
linguaggi controllati per la creazione di strutture ontologiche;
implementazione di thesauri attraverso clustering ed analisi statistica;
identificazione di aree semantiche e di disambiguazione della polisemia
strutturale e sistemi di retrieval cross-anguage.
A partire dal III Programma Quadro della Comunità Europea (CE), l'ILC ha
partecipato attivamente alla costruzione di sistemi di studio ed analisi
di documenti digitali per produrre edizioni elettroniche per papirologi,
epigrafisti, filologi. Alcuni moduli sono stati depositati come brevetto
CNR; altri prevedono il trasferimento tecnologico verso la realtà
industriale.
Prevediamo, infatti, come è emerso in un recente incontro presso
l'Accademia Nazionale dei Lincei e come risulta dal programma dei lavori
del Convegno sostenuto dall'ESF programmato per il settembre 2003, che le
metodologie e i sistemi realizzati contribuiscano in maniera determinante
a far nascere nuove figure di "filologo computazionale" e
di "bibliotecario digitale". L'ILC, in seguito alla partecipazione a
progetti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ("Progetto
Bibliophilo" -Programma Parnaso- e "Progetto FAD/Fondi e Archivi
Digitali" -Legge Biscardi per gli Istituti Culturali-), sta indicando le
linee guida che valgano come standard per acquisire in formato digitale
documenti di particolare valore storico e filologico nella prospettiva di
una loro fruizione specialistica.
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