L'Italia per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la placca africana e quella eurasiatica, è un Paese ad alta pericolosità sismica.
Il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e l'energia rilasciata dagli stessi, in Italia, è molto più alto rispetto a quello che si verifica normalmente in altri Paesi ad elevata sismicità, come la California o il Giappone; ciò è dovuto principalmente alla presenza di numerosi centri storici, caratterizzati da edifici spesso non adeguati a sostenere le sollecitazioni sismiche, nonché a una scarsa pianificazione territoriale.
La nostra memoria storica è ricca di avvenimenti catastrofici legati all'occorrenza di eventi sismici, basti ricordare quelli di Messina del 1908, Avezzano del 1915, Friuli del 1976, Irpinia del 1930, 1962 e 1980, sino ai più recenti dell'Umbria-Marche del 1997, di S. Giuliano di Puglia del 2002, dell'Abruzzo del 2009 e dell'Emilia del 2012, che in totale hanno causato circa 130.000 morti e un inestimabile danneggiamento del costruito e del patrimonio artistico.
Poiché ad oggi non è possibile prevedere il verificarsi dei terremoti, l'unica strategia applicabile è quella di limitarne gli effetti, attuando adeguate politiche di prevenzione e riduzione del rischio sismico, al fine di salvare vite umane, preservare il costruito, il patrimonio artistico e pianificare il nuovo. Uno strumento chiave in tal senso è rappresentato dagli studi di microzonazione sismica (MS), che ci permettono di individuare e cartografare, a scala comunale, zone di territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo, suddividendole in zone stabili, zone suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e zone soggette a instabilità.
La MS nasce dall'osservazione che, a seguito di terremoti distruttivi, è frequente constatare come, anche tra zone contigue, si verifichi una diversa distribuzione del danneggiamento a parità di tipologia delle costruzioni. Ciò è dovuto principalmente alla differente risposta sismica locale, ovvero alle modificazioni delle caratteristiche del moto al suolo indotte dalle condizioni geologiche, geotecniche e morfologiche locali.
Nel febbraio 2015, per far fronte all'esigenza di coordinare i soggetti che operano su queste tematiche nel territorio nazionale, su iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente (CNR-DTA) e dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (CNR-IGAG), è stato costituito il Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni - CentroMS (http://www.centromicrozonazionesismica.it).
Con la nascita del CentroMS, il CNR, le principali Istituzioni di Ricerca e le Università italiane che operano nel campo della microzonazione sismica hanno deciso di costituire un soggetto unico che, oltre a dare continuità alle attività intraprese in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile e con le Regioni, costituisca un luogo di confronto scientifico per la ricerca di settore, offrendo supporto tecnico scientifico, formazione e informazione, che costituiscono fondamentali attività di prevenzione al rischio.
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