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Agenti chimici ambientali e cancerogenesi

Il ruolo nella cancerogenesi dell'esposizione a basse dosi di singoli agenti chimici ambientali, o a miscele di questi, è ancora un campo di studio aperto. Il 23 giugno 2015, la rivista Carcinogenesis ha pubblicato un numero speciale su questo tema, intitolato "Assessing the Carcinogenic Potential of Low Dose Exposures to Chemical Mixtures in the Environment: the challenge ahead" (http://carcin.oxfordjournals.org/content/36/Suppl_1?etoc), frutto del lavoro di 174 ricercatori impegnati nella ricerca sul cancro in numerose e prestigiose istituzioni scientifiche mondiali. I ricercatori, tra cui le ricercatrici dell'IGM - CNR Chiara Mondello ed A. Ivana Scovassi, sono stati cooptati e coordinati dalla ONG "Getting to know cancer" (http://www.gettingtoknowcancer.org), fondata nel 2011 da Leroy Lowe (Nova Scotia, Canada) e Michael Gilbertson (California Pacific Medical Center Research Institute) per approfondire lo studio della relazione tra ambiente e cancro.
Il numero speciale di Carcinogenesis raccoglie un capitolo di sintesi ed 11 rassegne, di cui sono coautrici Chiara Mondello ed A. Ivana Scovassi. I ricercatori suddivisi in 12 gruppi di lavoro hanno selezionato 85 agenti chimici ampiamente diffusi nell'ambiente e ne hanno rivisto l'effetto su 11 pathway cellulari noti per essere implicati nella cancerogenesi. I ricercatori hanno trovato che 50 di questi agenti possono effettivamente, da soli o in combinazione, svolgere un'azione pro-tumorigenica, anche alle bassi dosi presenti nell'ambiente. Poiché ci sono evidenze che almeno il 20% dei tumori è dovuto ad esposizioni ambientali non correlate allo stile di vita personale, i risultati di questo lavoro indicano che è molto importante che la ricerca sull'effetto dell'esposizione a basse dosi di miscele di agenti chimici ambientali venga potenziata per ottenere nuove informazioni per combattere l'insorgenza dei tumori.