La sindrome di Down, conosciuta anche come Trisomia 21, è caratterizzata, sebbene con diversa gravità, da disabilità intellettuale, invecchiamento precoce, propensione a sviluppare una patologia simile all'Alzheimer, e dall'insorgenza di alcuni tipi di leucemie. Diversi studi hanno associato questo fenotipo ad un aumento dello stress ossidativo.
Ricerche svolte da un team di ricercatori dell'IGM coordinati da Ennio Prosperi, ed in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università di Pavia, hanno dimostrato che fibroblasti (fetali ed adulti) ottenuti da pazienti Down sono più sensibili allo stress ossidativo e mostrano, già in condizioni basali, l'attivazione dei meccanismi di sorveglianza dell'integrità del genoma. Inoltre, i risultati hanno mostrato che fibroblasti Down possiedono una ridotta capacità riparativa del danno ossidativo al DNA, in concomitanza con un anomalo accumulo di fattori della riparazione del DNA. Infine, lo studio ha indicato che queste caratteristiche sono intrinseche delle cellule Down, poiché tali difetti sono già presenti nei fibroblasti fetali, oltre che in quelli ottenuti da pazienti adulti.
Queste informazioni suggeriscono la necessità di una maggiore salvaguardia dall'esposizione a fattori di rischio (in particolare gli agenti genotossici), non solo dei pazienti ma anche delle future madri con diagnosi accertata, allo scopo di ridurre l'insorgenza di patologie correlate al danno ossidativo ed associate alla sindrome di Down.
Daniela Necchi, Antonella Pinto, Micol Tillhon, Ilaria Dutto, Melania Maria Serafini, Cristina Lanni, Stefano Govoni, Marco Racchi, Ennio Prosperi
Defective DNA repair and increased chromatin binding of DNA repair factors in Down syndrome fibroblasts
Mutation Research - Fundamental and Molecular Mechanisms of Mutagenesis 780 ,15-23 (2015).
Focus