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Ruolo inatteso dei fattori di splicing nella risposta al danno sul DNA

E' noto da tempo che agenti danneggianti il DNA causano instabilità genomica, ma solo di recente è emerso che i cromosomi sono fragili di per se' e spesso soggetti a rotture del DNA. Tuttavia la risposa cellulare ai danni endogeni al DNA è ancora largamente inesplorata. Il lavoro pubblicato sulla rivista Nucleic Acids Research dal gruppo di ricercatori coordinato dalla Dr.ssa Alessandra Montecucco, individua un nuovo bersaglio della risposta cellulare al danno al DNA nella proteina SRSF1 (SF2/ASF) che controlla la maturazione dei messaggeri di geni coinvolti nella proliferazione cellulare (oncogeni e oncosopressori) e nella morte cellulare (apoptosi). Sia il danno endogeno dovuto ad un difetto di un enzima coinvolto nella duplicazione del genoma, che quello causato dall'esposizione a sorgenti esogene di danno al DNA (es. radiazioni, sostanze chimiche) modificano la proteina alterandone la distribuzione sub-cellulare e l'attività. I risultati di questa ricerca rivelano un ruolo ancora inesplorato dei fattori splicing nella risposta al danno sul DNA. Stabilire in che modo questi fattori esplicano la loro funzione nella stabilità del genoma e come la loro attività viene regolata, offre nuove prospettive per comprendere la progressione tumorale e identificare nuovi approcci terapeutici.

Articolo: Leva V, Giuliano S, Bardoni A, Cameini S, Crescenzi M, Lisa A, Biamonti G, Montecucco A. Nucleic Acids Res. 2011,doi:10.1093/nar/gkr837