La comprensione dell'interazione tra geni e ambiente è fondamentale per migliorare le condizioni di vita dell'uomo in particolare nel campo della salute. L'identificazione di geni e varianti geniche associate a tratti complessi, sia qualitativi ("malattie") che quantitativi (tratti misurabili) è il primo passo per la cura e la prevenzione di malattie complesse comuni. Le malattie multifattoriali ed i tratti quantitativi richiedono peraltro un approccio particolare data la loro complessità. Per quanto grazie al grande progetto internazionale Hap-Map si conoscano ormai milioni di varianti genetiche, si sono incontrate innumerevoli difficoltà nell'associare tali varianti con tratti complessi in cui, oltre alla complessità dei sistemi biologici, si aggiunge quella derivata dalla disomogeneità dei campioni che si studiano. Pertanto la scelta da parte nostra di utilizzare 10 paesi isolati dell' Ogliastra si è rivelata un modello di vasta applicabilità ideale per studi multidisciplinari, e grazie a questo approccio è stato possibile ottenere molti risultati importanti sia dal punto di vista dell'epidemiologia clinica che della genetica dei tratti complessi.
Abbiamo ultimato la raccolta dei dati sull'osteporosi, che prevedeva l'esecuzione, nei diversi paesi, di visite specialistiche utilizzando un questionario standardizzato e l'ultrasonografia ossea quantitativa delle falangi (QUS). Numerosi studi in letteratura si sono focalizzati sulle misure QUS rilevate sul calcagno, pochi invece si sono indirizzati allo studio delle misure QUS sulla falange, sebbene questa misurazioni risulti più agevole. La QUS è in grado di predire il rischio di frattura dovuta all'osteoporosi indipendentemente dalla densità minerale ossea. Utilizzando la casistica in nostro possesso abbiamo condotto uno studio volto a valutare il contributo relativo di genetica e ambiente nell'espressione dei tratti QUS nella popolazione adulta.
Abbiamo inoltre effettuato un'analisi genetica sul paese di Talana per l'identificazione di loci associati a valori ematologici per i tratti quantitativi relativi ai globuli rossi (RBC, RDW, MCH, MCHC, MCV, HCT, HGB) e alle piastrine (PLT, MPV). L'analisi di heritability ha mostrato valori significativi (p<0.0001) e piuttosto elevati (da 32% a 80%) che dimostrano l'influenza di una forte componente genetica e stabiliscono i presupposti per una serie di analisi statistico-genetiche volte ad identificare loci associati a questi tratti.
E' stato avviato uno studio delle varianti molecolari che influenzano la concentrazione plasmatica dell' enzima convertitore dell'Angiotensina I in Angiotensina II. I livelli plasmatici di questo enzima derivano dal clivaggio della forma tissutale e rappresentano da diverso tempo un QTL di grande interesse spesso descritto quale significativo fattore di rischio per malattie cardiovascolari.
Nell'ambito del progetto sulla calcolosi renale si sta procedendo all'ampliamento della casistica e contemporaneamente all'analisi di associazione di varianti note che potrebbero essere implicate nel rischio di malattia. Inoltre si sta procedendo al sequenziamento diretto di questi geni alla ricerca di varianti causali rare e/o fondatrici non ancora descritte.
Sia per le diverse malattie che per i tratti quantitativi la maggior parte dei loci identificati tramite l'analisi di linkage con i microsatelliti sono stati poi confermati tramite l'utilizzo degli SNPs.
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