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Sviluppo di un sistema informatico per lo studio della biodiversità del patrimonio caprino in Sardegna

Nell'ambito di un progetto "De minimis" in collaborazione con l'Associazione degli allevatori della Sardegna e con la Facoltà di Veterinaria dell'Univ. di Sassari, l'Istituto di Genetica delle Popolazioni ha intrapreso dal 2008 uno studio sulla filogenesi e biodiversità della popolazione caprina in Sardegna, con l'obiettivo di stabilire le reali origini della capra autoctona. L'allevamento caprino è una delle attività maggiormente diffuse nell'entroterra sardo e la razza autoctona costituisce l'unica possibilità di mantenimento di questa attività in zone marginali. Infatti sebbene meno produttiva è filogeneticamente più pura e rustica, capace di sfruttare le scarse risorse di territori difficili. E' quindi una razza da salvaguardare e selezionare per programmi di miglioramento.
Lo studio è stato effettuato attraverso l'analisi del DNA mitocondriale e di altri geni suscettibili di selezione, in particolare i geni codificanti le caseine del latte. Sono stati raccolti circa 2000 campioni di sangue da 118 allevamenti di 35 paesi del Sarrabus , Ogliastra e Sulcis Iglesiente, per conoscere dal punto di vista genetico e morfologico il tipo di capre esistenti in Sardegna. È la prima volta che si fa uno studio di questo tipo su un numero così ampio di animali di una sola regione. E' stata sequenziata e analizzata la regione HVI (ipervariabile) del DNA mitocondriale(D-LOOP) per ricostruire le linee materne di origine. L'analisi delle sequenze, eseguita mediante comparazione con sequenze di aplotipo noto provenienti dai vari continenti, ha mostrato un' elevata presenza di siti polimorfici. E' stata eseguita un'analisi filogenetica tramite lo studio degli aplogruppi e si è visto che la maggioranza della nostra popolazione appartiene all'aplogrupo A, il piu' diffuso nel bacino del Mediterraneo e solo 13 sequenze sono risultate attribuibili all'aplogruppo C. E' stata individuata una debole ma significativa struttura di popolazione tra le diverse regioni geografiche e un'elevata differenziazione tra allevamenti anche vicini tra di loro.
Su 600 di questi campioni (selezionati sulla base di caratteristiche fenotipiche riconducibili alla razza sarda) è stato inoltre effettuato il genotyping ai loci delle caseine caprine. E' stato evidenziato un elevato polimorfismo quali-quantitativo dei geni caseinici, che ben si presta ad indagini filogenetiche. Tale polimorfismo è responsabile della variabilità individuale nel contenuto di caseina del latte, con potenzialità commerciali diversificate del latte caprino, utilizzabile sia per la produzione di formaggi che per il consumo diretto, in alternativa al latte vaccino, per individui intolleranti alle proteine vaccine.
Sono stati analizzati per ora i polimorfismi dei geni CSN1S1 e CSN3, che codificano rispettivamente per le caseine alfa-s-1 e kappa. Quest'analisi porterà all'individuazione delle varianti geniche più diffuse nella nostra popolazione, che verranno poi messe in relazione con le caratteristiche fenotipiche del latte.
Finora l'analisi dei geni CSN1S1 e CSN3 e ha mostrato la presenza di aplotipi riscontrabili in varie altre popolazioni anche se le frequenze mostrano una certa variabilità. Inoltre, è stata osservata anche la presenza di allevamenti caratterizzati da aplotipi particolari.
Dato il ruolo funzionale delle proteine codificate da questi geni, risulta interessante l'elevata variabilità tra gli allevamenti, che conferma i risultati ottenuti con il DNA mitocondriale.
Intendiamo proseguire questo studio per poter correlare alcuni genotipi/fenotipi nelle capre di razza sarda per identificare particolari caratteristiche da selezionare e conservare.
Una caratterizzazione genetica del patrimonio caprino in Sardegna, soprattutto se correlata con attitudini produttive, riproduttive e di resistenza a malattie, potrà contribuire ad una migliore utilizzazione delle risorse animali locali, soprattutto se legate alla valorizzazione dei prodotti tipici.