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Identificazione di geni di suscettibilità al diabete tipo 2.

Il diabete tipo 2 è una malattia estremamente diffusa in tutto il mondo,
la cui prevalenza è attualmente in ascesa. La gravità dell' "epidemia" di
diabete dipende sia dall' elevata mortalità che dalla devastante morbidità
delle complicanze. Inoltre, i costi economici del diabete sono divenuti
intollerabili. Nonostante questo, il diabete rimane una malattia
incurabile. Perciò, l' individuazione di strategie efficaci per prevenire
e curare il diabete tipo 2, la forma più comune di diabete, assume
particolare significato sia sotto il profilo economico che in termini di
riduzione della sofferenza umana. Le strategie sino ad oggi reperìte hanno
avuto solo limitati successi, in gran parte a causa della incomprensione
dei meccanismi alla base della gran parte delle forme di diabete (le forme
monogeniche costituiscono una notevole eccezione).
Il diabete tipo 2 può essere determinato da alterazioni di un singolo
gene, o, più frequentemente, di geni multipli. In condizioni ambientali
idonee, questi difetti alterano il metabolismo del glucosio e causano
iperglicemia cronica. Nella maggioranza dei pazienti colpiti, il (i) gene
che causa la suscettibilità al diabete é ancora sconosciuto. E' stato
dimostrato recentemente che l' espressione del gene PED è comunemente
aumentata nei diabetici di tipo 2. In animali transgenici, questo stesso
difetto può causare diabete inficiando l' azione insulinica sul tessuto
adiposo e/o la secrezione insulinica dalle beta-cellule del pancreas. Allo
IEOS, i meccanismi attraverso cui PED altera l' azione insulinica sono
stati estesamente studiati nel corso degli anni passati (fig. 1).
Pertanto, le ricerche sono attualmente finalizzate a chiarire i meccanismi
responsabili della disfunzione beta-cellulare causata da PED. In aggiunta,
i nostri sforzi mirano ad identificare il contributo del tessuto adiposo e
del distretto beta-cellulare all' alterazione della utilizzazione del
glucosio causata da PED. Queste ricerche vengono svolte nel contesto del
Consorzio EUDG, un programma finanziato dalla Comunità Europea che collega
otto rinomate Istituzioni dedicate alla ricerca sul diabete in sei paesi
Europei. Lo studio del difetto di PED nella beta-cellula si avvale di
indagini in vitro su modelli di beta-cellule che producono alti livelli
del prodotto del gene PED. Sistemi di signalling, vitali per le funzioni
beta-cellulari, verranno comparativamente analizzati in queste cellule ed
in beta-cellule prive del difetto di PED, per scoprire i segnali alterati
dal difetto di PED. Verranno anche generati altri animali transgenici
portatori del difetto di PED selettivamente nel tessuto adiposo o nelle
cellule beta. L' analisi di questi animali rivelerà quali tessuti alterano
l' ultilizzazione del glucosio quando il gene PED è sovraespresso. Queste
nuove informazioni consentiranno, in futuro, di disegnare nuove strategie
mirate per correggere il difetto del gene PED, in individui con diabete
tipo 2, e prevenirne le conseguenze.

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