Focus

1) Nuovi materiali e tecnologie per la conservazione e il restauro dei tessili. 2)Dalla plastica membrane innovative ecosostenibili

1) Nell'ambito delle ricerche rivolte alla Salvaguardia del Patrimonio
Culturale e Ambientale molta attenzione è dedicata ai tessuti che si
deteriorano naturalmente per ossidazione, calore, stress meccanico,
radiazioni e attacco microbiologico ed enzimatico,i polimeri sono
impiegati come agenti adesivi,protettivi,consolidanti e/o come supporto.
I maggiori effetti del deterioramento sono infatti la perdita di
resistenza meccanica,la diminuzione della massa molecolare,l'aumento
della solubilità e dell'ossidazione,cambiamenti nella cristallinità e
alterazioni all'apparenza e al tatto.Requisiti essenziali all'utilizzo
del materiale polimerico sono pertanto: adesione,coesione,flessibilità,
trasparenza,assenza di colore, durabilità,reversibilità e applicazione
semplice e rapida priva di rischi per l'operatore e l'ambiente.
Sono stati caratterizzati e applicati su filati e tessuti
modello,costituiti da fibre naturali di natura sia cellulosica che
proteica,prima e dopo invecchiamento artificiale in condizioni
controllate,nuovi polimeri dispersi in acqua a base di monomeri
vinilici,acrilici e uretanici.La morfologia dei films polimerici,formati
sulla superficie delle fibre per evaporazione dell'acqua a temperatura
ambiente,a seguito dell'applicazione di dispersioni acquose a differente
contenuto di polimero,è stata analizzata e sono stati determinati gli
effetti cromatici e di consolidamento delle applicazioni condotte insieme
alle proprietà adesive dei polimeri e alla loro stabilità photo-ossidativa.L'efficacia dei trattamenti è stata confrontata con quella di
trattamenti effettuati utilizzando alcuni prodotti commerciali tra quelli
maggiormente in uso, simulando,procedure seguite da conservatori e
restauratori.

2)I processi di separazione costituiscono un largo segmento dell'industria
chimica, petrolchimica ed alimentare.Le membrane polimeriche
tradizionali hanno lo svantaggio di una limitata stabilità chimica e
termica,una vita breve e non possono essere utilizzate in condizioni
estreme,alta temperatura e solventi corrosivi.Film sottili di materiali
ceramici aprono nuove prospettive,ma l'impatto economico,ambientale ed
energetico per la produzione ed uso di queste membrane è alto.L'obiettivo
finale del progetto è quello di ottenere membrane ecosostenibili a base
polimerica da utilizzare nel campo della microfiltrazione e
ultrafiltrazione anche a contatto con il cibo,che presentano numerosi
vantaggi fra cui quelli di essere resistenti alle alte temperature ed alla
corrosione da solventi ed economicamente vantaggiose.E'stata verificata
la possibilità di sviluppare membrane a base di polifenilene solfuro
(PPS),un polimero che esibisce buone proprietà meccaniche,un'elevata
resistenza chimica e termica e una bassissima tossicità.La formazione
delle membrane viene effettuata attraverso due processi successivi:la
formazione di miscele PPS con resine sintetiche e/o naturali seguita da un
processo di degradazione e volatilizzazione delle resine.L'innovazione ed
i vantaggi del metodo utilizzato per la preparazione delle membrane
rispetto ai metodi tradizionali risiede nell'esclusione di solventi e di
radiazioni con conseguente riduzione dei costi e dei rischi per la
salute.Il progetto è svolto con l'Università di Napoli Federico II e la
Eastman Chemical Co che da anni collabora con l'Istituto per trovare nuovi
mercati alle resine di origine naturale e sintetica presenti nel suo
fortafolio.