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Biotecnologie per un'agricoltura sostenibile

Le piante in quanto organismi sessili hanno elaborato nel corso dell'evoluzione strategie sofisticate per fronteggiare le condizioni ambientali avverse. Le specie coltivate tuttavia derivano da secoli di selezione ad opera dell'uomo a favore di caratteri quali la produttività e le caratteristiche organolettiche. Tale selezione è avvenuta a discapito di altri caratteri quali la capacità di sopravvivere in condizioni limitanti o di resistere ad attacchi di patogeni. Questo fenomeno causa gravissimi danni per l'agricoltura sia come perdita di prodotto, sia come deterioramento della qualità delle derrate e dei raccolti.
Uno degli obiettivi primari della ricerca internazionale in campo agronomico è la comprensione dei meccanismi di tolleranza agli stress e l'identificazione di geni direttamente implicati nei processi di tolleranza. Tale conoscenza è un requisito imprescindibile per l'ottenimento, mediante tecniche tradizionali od innovative, di varietà colturali con migliorata tolleranza a stress biotici ed abiotici.
La tolleranza a stress è un carattere complesso e multigenico, così che l'elevata espressione di un singolo gene pur necessario al fenomeno della tolleranza non è di per sé sufficiente a migliorarla. Di grande interesse si sono rivelati i geni codificanti per fattori trascrizionali implicati nella risposta a stress. Infatti la sovraespressione di un singolo gene, codificante per un fattore trascrizionale, dà origine ad un aumento dell'espressione di tutti i geni da esso regolati e a conseguente aumento della tolleranza.
Nel nostro Istituto abbiamo isolato e caratterizzato diversi geni di riso codificanti per fattori trascrizionali di tipo Myb coinvolti nella tolleranza a stress. In particolare uno di essi, se sovraespresso in A. thaliana, rende le piante più tolleranti a stress sia abiotici (freddo, congelamento, sale, siccità, UV, ozono) che biotici (virus, batteri, funghi). La maggior tolleranza delle piante transgeniche (HE) rispetto a quelle wild type (WT), per alcuni dei sopracitati stress, è mostrata nella Figura allegata. La risposta complessa messa in atto dal fattore Myb4 indica che esso agisce come nodo cruciale del complesso network esistente in risposta a stimoli esterni. Inoltre la sua azione in A. thaliana, pianta evolutivamente molto distante dal riso, suggerisce che i punti cruciali di tale network siano fortemente conservati tra le specie. Sulla base di questa ipotesi, abbiamo introdotto il gene Myb4 in diverse specie di interesse agrario appartenenti a famiglie evolutivamente distanti (riso, mais, pomodoro, Osteospermum, melo, orzo). Risultati preliminari suggeriscono che il fenotipo di maggior tolleranza sia trasferibile anche a specie di interesse.
Questa scoperta apre la strada alla possibilità di ottenere piante di interesse agrario con aumentata tolleranza a stress, sia mediante l'inserimento diretto di Myb4, sia mediante tecniche di breeding assistito o altre tecniche di breeding innovativo. La coltivazione di piante più tolleranti gli stress abiotici e biotici risulterebbe in una diminuzione non solo del danno economico, ma anche dei costi energetico ed ecologico.

Brevetto: Use of specific Myb genes for the manufacture of transgenic plants tolerant to biotic and abiotic stresses. N. PCT/IB03/02878, anno di deposito 2003
Autori: Immacolata Coraggio1*, Franca Locatelli1, Marcella Bracale2, Candida Vannini2
1) CNR- Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria; 2) Università degli Studi dell'Insubr

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