Come le differenze individuali nella struttura e funzione cerebrale siano legate al modo in cui ci comportiamo e proviamo emozioni e' una di quelle domande "esistenziali" alla quale gli scienziati cercano di dare una risposta da anni.
Benchè risultati conclusivi non siano ancora disponibili, i dati raccolti fino ad ora hanno mostrato un forte legame tra la "forma" di alcune aree cerebrali e le varie caratteristiche di personalità. E' la conclusione di un recente studio effettuato da un team internazionale di ricercatori italiani provenienti dall'Istituto di Biommagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall'Universita' di Cambride, dall'Università Tor Vergata di Roma e dall'Università della Florida negli Stati Uniti (dott.ssa Riccelli, dott. Pasamonti, prof. Toschi e prof. Terraciano). In particolare, il team di studiosi ha scoperto che lo spessore della corteccia cerebrale, cosi' come la sua estensione (area) ed il suo grado di "ripegamento" nella calotta cranica sono associate a diverse tipologie di personalita' come, ad esempio, il nevroticismo (indice di scarsa stabilità emotiva) o l'apertura mentale (una dimensione della personalità che rappresenta l'inclinazione di una persona a sperimentare nuove esperienze). Benchè ancora iniziali, questi risultati sono molto importanti perche' potrebbero portare a una migliore comprensione della relazione cervellocomportamento e dunque all'individuazione di quei meccanismi fondametali alla base dello sviluppo di malattie mentali quali, ad esempio, i disturbi d'ansia o dell'umore.
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