Gli studiosi di preistoria del Mediterraneo condividono due aspettative sulla nozione di passato: che la documentazione disponibile non sia limitata solo alle fonti testuali e, nel secondo caso, che lo studio della preistoria ha oramai acquisito una posizione privilegiata nel dibattito teoretico e metodologico in corso, tale da offrire un'ampia gamma di indagini scientifiche alla soluzione di questioni di natura culturale. Ne consegue che in alcuni importanti aspetti, pur nella consapevolezza che il passato sia cambiato nel tempo, sono molti gli elementi di esso che condividiamo con il nostro mondo e quindi anche con la nostra esperienza personale. Non deve dunque sorprendere che gli stessi approcci alla preistoria siano
soggetti a cambiamenti, non tanto perché aumentano le informazioni, quanto perché il dibattito su questi concetti rimane saldamente ancorato alla qualità delle nostre interpretazioni. La preistoria, pertanto, diventa storia delle grandi conquiste nel tempo, ma anche storia del dibattito sui modelli di trasformazione che segnano la condizione umana e la sua variabilità.
Nell'ultimo decennio l'IBAM, e in particolare l'unità operativa di Catania, ha concentrato i propri sforzi verso la comprensione dei principali aspetti della complessità culturale e socio-economica che interessa i gruppi umani nel Mediterraneo centrale dal periodo neolitico (V millennio a.C.) fino alla tarda età del Bronzo (fine del II millennio a.C.). La natura interdisciplinare di queste ricerche comprende un ampio spettro di diversi approcci scientifici e di modelli euristici presi in prestito dall'archeologia antropologica, quali cambiamenti negli assetti socio-politici, trasformazione e discontinuità nella cultura materiale, insediamenti e sfruttamento del suolo, innovazioni tecnologiche e sviluppo della complessità sociale.
Procedendo dalla comparazione con "l'archeologia delle isole" che anima il più recente dibattito scientifico, un tema ricorrente è quello dell'indagine sui contatti a lunga distanza tra Sicilia ed Egeo durante l'età del Bronzo. L'impiego di un approccio integrato, che unisce i metodi dell'archeologia tradizionale con le più innovative tecniche scientifiche (analisi XRF e XRD per la definizione della natura e provenienza del materiale grezzo) è indirizzato alla comprensione dei gruppi di manufatti, degli aspetti della produzione e dei modelli di acquisizione del cibo. Altri importanti elementi nel contesto dell'età del Bronzo sono l'approvvigionamento e circolazione dell'ossidiana proveniente da Pantelleria e dalle Isole Eolie, lo sfruttamento dei metalli in Egeo e la loro conseguente circolazione verso la Sicilia e il Mediterraneo centrale. Infine, un altro tema riguarda
quello dello studio dell'ambra, e in particolare della cd. "Simetite", la resina fossile locale, nel più ampio quadro del contesto archeologico della pre-protostoria siciliana.
Il teatro operativo di questa ampia configurazione di relazioni marittime a lungo raggio nel corso dell'età del Bronzo è rappresentato da alcuni siti della Sicilia (le pendici occidentali dell'Etna; Casalicchio presso Licata; Caldare presso Agrigento; San Cono-Gela) e dell'Egeo (Priniàs e Haghia Triada a Creta; Poliochni a Lemnos). Questi siti, prescelti grazie alla lunga e affidabile sequenza stratigrafica e all'ampia presenza di manufatti importati, consentono di ricostruire aspetti degli scambi e della mobilità umana nel più ampio contesto archeologico.
Un altro importante orientamento della ricerca è quello di indagare il sistema di relazioni tra diversità nell'organizzazione e nella struttura sociale, guardando in particolare ai modelli di gerarchia. In questo caso assume una certa rilevanza, come sottolinea l'archeologia cognitiva, l'interpretazione degli aspetti del rituale e delle forme religiose, che sono confluite nel progetto "Dei senza volto" (2007-2011) dedicato all'archeologia del sacro nella Sicilia prima dei Greci.
Lavorando su questi temi, l'attività dell'IBAM nel campo delle ricerche sulla preistoria del Mediterraneo testimonia l'ampia apertura ed espansione di questa disciplina verso molteplici direzioni, una tensione creativa che senza alcun dubbio sottolinea l'ottimo stato di salute della disciplina che diventa un trampolino per il futuro.
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