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Problematiche HAB ed impatto ecologico, igienico-sanitario e socio-economico

Con il termine HAB (Harmful Algal Blooms) la comunità scientifica si riferisce a fioriture di microalghe unicellulari tossiche per l'uomo, ma anche a quelle che hanno in generale un impatto negativo sull'ecosistema attraverso produzione di ittiotossine o condizioni nocive all'habitat che conducono all'ipossia o all'anossia. Tra le specie HAB possiamo distinguere due gruppi di organismi: 1) quelli in grado di produrre tossine che possono contaminare i prodotti alimentari arrecando danni alla salute pubblica o che possono provocare morie di pesci e 2) quelli responsabili di episodi noti come maree rosse (red tides) o acque colorate, con conseguente danno ecologico dovuto ad ipossia/anossia delle acque e quindi morte degli organismi marini.
Eventi HAB possono comportare un serio pericolo per la salute pubblica, ecosistemi marini, allevamenti ittici, aspetto paesaggistico delle coste, turismo e quindi per l'economia in generale. Molteplici fattori, di tipo naturale ed antropico, possono contribuire alla diffusione degli organismi HAB nei mari. Le attività umane hanno indubbiamente amplificato tale fenomeno; alcune di queste sono riconducibili all'errata gestione dell'ecosistema costiero: ad esempio, i fenomeni eutrofici sempre più frequenti a causa dell'aumento dei nutrienti nelle acque, il mancato o errato utilizzo di impianti di depurazione e l'uso di fertilizzanti in agricoltura; ed ancora, l'incremento di aree confinate (porti, spiaggie semichiuse) e lo scarico in mare di acque di zavorra che facilita l'introduzione di organismi non indigeni - "specie aliene" - nei nostri mari. In tal modo, aree precedentemente incontaminate possono essere soggette a fioriture HAB qualora le nuove specie introdotte trovino nelle acque condizioni ambientali favorevoli per il loro sviluppo.
Relativamente ai problemi di sanità pubblica, le più importanti sindromi causate da dinoflagellati tossici sono: PSP - Paralysing Shellfish Poisoning e DSP - Diarrhetic Shellfish Poisoning.
Le implicazioni sanitarie, ecologiche e socio-economiche derivanti dai bloom nocivi del fitoplancton hanno suscitato ormai da tempo l'interesse dell'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (Sezione di Messina) che ha indirizzato particolare attenzione alle zone costiere ad attività produttive/ricreative, quali aree turistiche e di maricoltura. Progetti di Ricerca Nazionali coordinati dall'IAMC di Messina, e la sua partecipazione a Progetti Europei su tale tematica, hanno permesso: l'individuazione lungo la costa siciliana di "aree critiche", particolarmente sensibili ad HABs; l'isolamento e coltivazione di specie chiave (per es. Alexandrium spp.), la caratterizzazione di tossine in colture clonali (PSP) e, per la prima volta, nei mitili allevati nei nostri siti target (PSP e DSP). Nell'ottica dell'ottimizzazione delle tecniche di rilevamento, sono stati inoltre costruiti primers genere e specie-specifici per Alexandrium e Dinophysis ed utilizzati nell'analisi di PCR su campioni in coltura e di acqua di mare. I suddetti aspetti avranno risvolti applicativi sia nel controllo HAB in aree di molluschicoltura che nella messa a punto di tecnologie innovative per la loro mitigazione. Ricerche future daranno dunque priorità allo sviluppo di strategie di prevenzione, come tutela dell'ecosistema marino costiero e della salute pubblica, e di appropriate tecnologie per il rilevamento immediato e mitigazione di eventi HAB

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