23 novembre 1980: 41 anni dal terremoto in Irpinia
Il terremoto del 23 novembre 1980, noto come il terremoto dell’Irpinia-Basilicata, è stato il più forte evento sismico che ha colpito l’Italia negli ultimi 100 anni. Caratterizzato da una magnitudo pari a 6,9, fu avvertito in quasi tutta Italia, con conseguenze devastanti: causò 3.000 vittime, 10.000 feriti, distruggendo 75.000 abitazioni e danneggiandone gravemente 275.000.
Avellino e una serie di piccoli comuni -Calitri, Bisaccia, Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Santomenna, Sant’Angelo dei Lombardi, Balvano, Calabritto, Caposele, Guardia dei Lombardi, Pescopagano, San Mango sul Calore, Senerchia, Teora, Torella dei Lombardi, San Michele di Serino, Colliano, Romagnano al Monte, Salvitelle- furono i centri più colpiti: oggi, il reportage fotografico condotto dalla ricercatrice del Cnr-Isa Sabina Porfido e da Efisio Spiga, raccolto nei due volumi “Ricostruzione 1980 - 2020” (Edizioni Blurb), ripercorre lo stato della ricostruzione e i cambiamenti urbanistici intercorsi, confrontando gli antichi nuclei urbani e l’attuale abitato con le storiche mappe di microzonazione sismica preliminare redatte immediatamente dopo l’evento sismico nell’ambito del Progetto Finalizzato Geodinamica del Cnr.