05/09/2019
"Siamo particolarmente grati a Virginia Volterra, nipote di Vito Volterra fondatore e primo presidente del Cnr, alla sua ricerca di altissimo livello e studi pionieristici sull’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio, il ruolo dei gesti e le lingue dei segni, per aver contribuito ad una più approfondita conoscenza e ad una corretta diffusione della Lingua dei Segni Italiana" - ha commentato nel suo discorso di apertura dei lavori, durante la Giornata organizzata in occasione dei 70 anni di Virginia Volterra, il presidente del Cnr Massimo Inguscio.
Per me è un gran piacere festeggiarla qui al Cnr, assieme a tante colleghe e colleghi e amici come il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che ringrazio per essere venuto, con questo evento dedicato ai suoi splendidi 70 anni di ricerca e risultati scientifici in aiuto di una migliore vita e integrazione dei bambini e degli studenti che hanno utilizzano la lingua dei segni e i suoi preziosi insegnamenti. Virginia è nata in una famiglia di studiosi e scienziati eccezionali di cui porta il talento. Secondogenita del giurista Edoardo Volterra e nipote del matematico e politico italiano Vito Volterra, fondatore e primo presidente del Cnr e accademico dei Lincei.
Tra i tanti meriti del nonno Vito l’impegno per permettere ai migliori studenti e giovani ricercatori italiani di poter studiare all’estero, come ad esempio nel caso del giovane Enrico Fermi, grazie alle borse di studio Fulbright di cui anche Virginia e il sottoscritto siamo stati tra i vincitori e beneficiari. Nel 1977 Virginia è entrata come ricercatrice all’Istituto di Psicologia (ora Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione) del Consiglio nazionale delle ricerche, di cui è stata anche direttore dal 1998 al 2002. Ha coordinato progetti di ricerca sull'acquisizione e lo sviluppo del linguaggio in bambini con sviluppo tipico e atipico, collaborando con studiosi italiani e stranieri e coinvolgendo nei suoi lavori colleghi udenti e sordi. Dal pensionamento, nel 2007, continua a collaborare come associata alle ricerche dello stesso Istituto e negli stessi anni ha restaurato il Villino di Ariccia fatto costruire da Vito Volterra nei primi del 900, ricostruendone le memorie.
Recentemente sono stato invitato da Virginia al Villino di Ariccia dove ho potuto toccare con mano e ripensare a tanti degli studi, scoperte e insegnamenti multidisciplinari della famiglia Volterra. Tra questi quello di andare sempre a cercare di guardare nelle vetrine degli altri per imparare e migliorarsi. Nei sui studi ha collaborato con scienziati emeriti come con la ricercatrice statunitense Elizabeth Bates, concentrandosi sulle prime fasi di acquisizione del linguaggio e sul ruolo del gesto nei bambini udenti. Per poi interessarsi allo sviluppo del linguaggio nei bambini sordi e, di conseguenza, alle lingue dei segni, grazie anche alla collaborazione con colleghi stranieri pionieri in questo ambito di ricerche come Ursula Bellugi, Penny Boyes Braem e William Stokoe. Ha scritto e curato edizione di diversi volumi prestigiosi, tra cui nel 1981 il libro sulla comunicazione dei sordi in Italia e, nel 1987, la prima descrizione della LIS.
Le ricerche più recenti, pubblicate su riviste internazionali, riguardano principalmente la continuità azione-gesto-linguaggio e la lingua dei segni. Per il suo contributo scientifico multidisciplinare, che si estende oltre alla psicologia dello sviluppo, alla neuropsicologia e alle scienze cognitive, gli scambi internazionali e le numerose attività editoriali, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha inserito il suo nome nella storia del Cnr al femminile. Tanti i riconoscimenti internazionali, tra cui la sua membership dell’Advisory Committee, Deafness Cognition and Language (Dcal) Research Centre - University College London, (Ucl), nel 2003 la World Federation of the Deaf le ha conferito un premio per il suo impegno scientifico oppure del 2008 in qualità di Honorary Fellow dell'University College London.
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Presidenza Cnr
presidenza@cnr.it
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