09/12/2003
Dalle biotecnologie alla prevenzione di gravi malattie: i campi di applicazione degli enzimi sono infiniti. Come dimostrano gli studi dei ricercatori dell'Ibp - Cnr di Napoli che, in collaborazione con la Kyoto university, hanno organizzato, da oggi a giovedì 11 dicembre, una tre giorni per fare il punto sui più recenti risultati scientifici ottenuti nel campo dell'enzimologia
Permettono la corretta duplicazione del Dna e il loro cattivo funzionamento è alla base di molte disfunzioni, quale l'intolleranza al lattosio, o di malattie molto gravi come alcune emofilie, dovute alla mancanza di fattori di coagulazione del sangue, o la sindrome di Lesch-Nyhan che provoca ritardo mentale e automutilazione. Sono gli enzimi, i catalizzatori biologici, protagonisti da oggi fino a giovedì 11 del secondo simposio Italia - Giappone su New trends in enzymes science and technology organizzato a Napoli dall'Ibp - Cnr, Istituto di biochimica delle proteine del Consiglio nazionale delle ricerche, e dalla Kyoto university. "Come è noto", spiega Mosé Rossi, direttore dell'Ibp - Cnr, "il sequenziamento del genoma di un gran numero di organismi, tra cui l'uomo, permette di accedere a un numero incredibile di informazioni sulla natura, il numero e l'organizzazione dei geni nei viventi. D'altra parte, nell'era della post-genomica che stiamo già vivendo, le informazioni ottenute dal sequenziamento dei genomi sono incomplete se non vengono sostenute dallo studio dei prodotti dei geni: tra questi gli enzimi ne rappresentano la componente più interessante". Gli enzimi sono dei catalizzatori biologici che, accelerando enormemente le reazioni chimiche, consentono lo svolgimento delle funzioni vitali della cellula. "Enzimi specifici", sottolinea Rossi, "permettono la corretta duplicazione del Dna, l'espressione dei geni della cellula, lo svolgimento del metabolismo e di tutte le reazioni che sono alla base della vita. Insomma sono talmente essenziali per la vita che la loro deficienza o il cattivo funzionamento può determinare gravi malattie". I ricercatori dell'Ibp - Cnr, in particolare, si occupano di enzimi da microrganismi ipertermofili, cioè che crescono e vivono a temperature superiori ai 100°C, come per esempio nelle vicinanze di vulcani e nelle solfatare, la cui conoscenza ha contribuito anche allo sviluppo della genomica. Infatti, grazie all'isolamento di una Dna polimerasi (enzima che copia il Dna) stabile ad alte temperature è stata sviluppata la tecnica dell'amplificazione del Dna largamente utilizzata nella genomica, ma che viene sfruttata anche nella diagnostica e nella medicina forense in quella che si definisce comunemente la prova del Dna. "L'impiego degli enzimi nelle biotecnologie non è nuovo", conclude Rossi, "in questo campo, gli enzimi sono utilizzati a livello industriale per produrre zuccheri dall'amido, ma sono presenti anche nella vita quotidiana nei comuni detergenti domestici che consentono di rimuovere le macchie dai tessuti a bassa temperatura". Anche di questo si discuterà a Napoli, alla ricerca di applicazioni sempre nuove di queste biomolecole.
La scheda
Che cosa: Convegno italo-giapponese su New trends in enzymes science and technology
Chi: Istituto di biochimica delle proteine del Cnr di Napoli e Kyoto University
Dove: Napoli, Hotel Majestic, largo Vasto a Chiaia 68
Quando: da martedì 9 (ore 14,30) a giovedì 11 dicembre 2003
Per informazioni: Mosé Rossi, direttore Ibp - Cnr Napoli, tel. 081/6132273 - 6132270, m.rossi@ibp.cnr.it
Ufficio stampa Cnr: Isabella Vannutelli, tel. 06/49933984, i.vannutelli@ufficiostampa.cnr.it
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