10/04/2003
Per il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lucio Bianco, il seminario su "Ricerca Scientifica e Costituzione", svoltosi oggi al CNR, conferma i dubbi di costituzionalità del decreto di riordino di alcuni enti di ricerca, attualmente all'esame del Parlamento, in relazione agli artt. 33, 76 e 117 della Costituzione
"Il decreto di riordino del CNR, all'esame del Parlamento, non sembra rispettare in alcun modo il dettato dell'art. 33 della Costituzione, secondo il quale le istituzioni di alta cultura, università e accademie hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi, seppur nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato". Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lucio Bianco, ha ribadito oggi, nel corso del seminario su "Ricerca Scientifica e Costituzione" i dubbi già emersi nelle settimane scorse sulla legittimità costituzionale del decreto di riordino dell'Ente, che una volta approvato "trasformerebbe di fatto il CNR da ente non strumentale in ente strumentale".
Come hanno ricordato infatti anche i professori Vincenzo Cerulli Irelli e Francesco Merloni, proprio per ottemperare a questa disposizione costituzionale la legge 168 del 1989 ha attribuito agli enti non strumentali autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, nonché il potere di darsi ordinamenti autonomi, nel rispetto delle loro finalità istituzionali, con propri regolamenti. La bozza di decreto del Governo va a compromettere tutti questi aspetti dell'autonomia: "In questo modo - ha dichiarato anche Cerulli Irelli - il CNR diventerebbe di fatto un ente strumentale del Governo, attraverso una vicenda legislativa che appare palesemente incostituzionale".
Quanto agli altri aspetti del decreto, il Seminario ha evidenziato dubbi di costituzionalità anche in relazione all'art. 76 della Costituzione, per eccesso di delega, e all'art. 117, che riconosce alle Regioni una legislazione concorrente in materia di ricerca scientifica: "Penso - ha concluso Bianco - che se il testo del provvedimento venisse approvato dal Parlamento così com'è, ci sarebbero tutti gli estremi per sollevare, nei modi previsti dall'ordinamento, le questioni di incostituzionalità. Mi auguro tuttavia che il Governo, nella stesura finale, tenga conto di queste osservazioni ed elimini dal decreto le norme che appaiono più gravemente lesive dell'autonomia costituzionale del CNR".
Roma, 10 aprile 2003
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