10/10/2001
Animali disorientati, meli e peri che germogliano, ortensie , rose, dalie e ibisco che fioriscono. E' l'effetto del clima pazzo di questi giorni, che si ripercuote anche sulla biometeorologia umana: dolori articolari , mal di testa e senso di affaticamento i sintomi più frequenti. E secondo il CNR nel fine settimana la temperatura potrebbe arrivare anche a 30°, col rischio successivamente di temporali intensi.
La natura fa le bizze e piante ed animali, che rappresentano un termometro ideale delle variazioni del clima, in questi giorni appaiono disorientati.
Secondo i dati raccolti dall'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IATA-CNR) di Firenze, infatti, lo scorso mese di settembre ha registrato le temperature più basse degli ultimi cinquanta anni con passaggi in un giorno da 33 gradi a 18 gradi e correnti settentrionali che in genere si verificano solo a gennaio. A ottobre, invece, stiamo assistendo a temperature anche di otto gradi superiori alla media con la previsione nei prossimi giorni di una alta pressione che porterà, specialmente al sud dell' Italia, la temperatura a sfiorare anche i 30 C °.
"Fenomeni anomali e in un certo modo preoccupanti" - spiega Giampiero Maracchi, Direttore dello IATA-CNR - " se si pensa ai riflessi sulla natura. Infatti, dopo un inizio anticipato di riposo della vegetazione con ingiallimento precoce agli inizi di settembre si è avuta una ripresa improvvisa con il germogliamento di alcune piante da melo e pero e con la fioritura di ortensie, rose, dalie primaverili , acanti, ibisco e piante spontanee come il biancospino".
Le misure dell' "indice di verde ", parametro correlato con la condizione della vegetazione e rilevato da satellite, mettono in evidenza dunque una decisa anomalia. D'altra parte le alte temperature previste per i prossimi giorni, provocate da correnti meridionali associate con grandi masse di vapor d'acqua e una temperatura del mare di 1.5 °C superiore alla norma stagionale, mettono a rischio il nostro territorio a causa di probabili piogge intense e del ritorno della circolazione oceanica, che potrebbero determinare anche nevicate precoci.
Sul versante della biometeorologia umana, poi, questa sequenza di condizioni atmosferiche inusuali per l'autunno, è fonte di fastidiosi conseguenze quali dolori articolari, mal di testa e senso di affaticamento. Insomma, fenomeni caratteristici della fine di agosto o al massimo dell'inizio inoltrato dell' autunno risultano amplificati, determinando una sensibile confusione biologica.
Roma, 10 ottobre 2001-10-10
Per ulteriori informazioni: Giampiero Maracchi 335439286
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